La cerimonia per il conferimento della cittadinanza onoraria al magistrato Nino Di Matteo è stata un’occasione per manifestare la sete di legalità dell’Amministrazione messinese. Presenti alla manifestazione, il sindaco Renato Accorinti, il presidente del Consiglio comunale, Emilia Barrile, la giunta municipale e i consiglieri.
“Creare un cordone tra la società e lo Stato per combattere la mafia”. Ha esordito così il Sindaco Accorinti. “Il futuro è nelle mani di noi tutti – ha affermato −, e per non vanificare il lavoro della magistratura dobbiamo far rivivere in noi le vittime della mafia”.
Subito dopo, ha preso la parola Emilia Barrile: “Sono fiera – ha detto − di aver deliberato il conferimento della cittadinanza onoraria che lega la città alla legalità”. “Di Matteo, Falcone e Borsellino sono un simbolo dello Stato che tutela la cittadinanza”.
A seguire la lettura di tre messaggi. Il primo, letto da una giovane studentessa del liceo “Archimede”, inviato dal sindaco di Roma, Ignazio Marino, che ha espresso la vicinanza della città di Roma alla lotta contro la mafia. “Non bisogna mai abbassare la guardia – ha scritto −, perché la mafia cambia pelle e Roma ne ha avuto recentemente prova”. Il secondo messaggio è arrivato da don Ciotti, esponente dell’associazione “Libera”, che ha detto . “Di Matteo deve essere la stella polare di ogni nostra decisione”. Il terzo, di padre Alex Zanotelli, missionario Comboniano: “Il magistrato Di Matteo non deve essere lasciato solo- ha scritto – il sistema di morte deve essere trasformato in sistema di vita”.
Poi è intervenuto il presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone. “La lotta alla mafia deve coinvolgere tutti”. “Ringrazio – ha proseguito − tutti coloro che in silenzio rischiano la propria vita per il bene del Paese. Per tutti loro non dobbiamo dividerci, ma lottare insieme”.
Sebastiano Ardita, procuratore aggiunto, che conosce Nino Di Matteo da 24 anni, ha affermato “Il tempo non ha diminuito la forza di Di Matteo. Qualche ruga in più, ma sempre tenace”.
Hanno preso infine la parola membri di famiglie vittime della mafia. Il primo a salire sul palco è stato il fratello di Graziella Campagna, Piero Campagna, che ha gridato a gran voce che “la verità è l’unico mezzo giusto per contrastare la mafia. La violenza deve essere messa da parte”.
La madre di Attilio Manca ha elogiato Di Matteo per la sua perseveranza e ha espresso la sua solidarietà e vicinanza. Vincenzo Agostino, padre di Antonino Agostino, che ha giurato di non tagliarsi più la barba finché non otterrà giustizia per suo figlio, ha affermato che “non si piegherà mai, proprio come suo figlio a cui è stata tolta la vita ingiustamente”.
Pino Maniaci, giornalista spesso minacciato perché impegnato nella lotta contro la mafia, ha sottolineato che “non si può vincere la mafia se non viene reciso il corsone ombelicale tra Stato corrotto e mafia”.
Ultimo intervento, prima del conferimento della cittadinanza, è stato di Riccardo Arena, presidente dell’Ordine dei giornalisti, che ha affermato che “Di Matteo ha messo mani e testa dove molti si sono tenuti ben lontani dal farlo”.
Salito sul palco, insieme al Sindaco Accorinti, al Presidente Emilia Barrile, il magistrato Nino Di Matteo ha esordito ringraziando tutti e ha esortato i presenti a ritenere la giornata di oggi “una giornata sintomatica di giustizia, verità, trasparenza”. “ L’organizzazione di oggi- ha detto – deve essere uno stimolo e conforto per tutti, perché testimonia che tanti cittadini seguono l’attività della magistratura”. “Una giornata come questa ricorda a tutti i magistrati la bellezza di questo lavoro”.
“Oggi si registrano enormi passi in avanti – ha continuato − , ma se si vuole davvero vincere la guerra si deve tagliare necessariamente ogni tipo di legame delle mafie con la politica, le istituzioni, la sanità e le finanze”.
“La mafia non è più un’attività di rozzi contadini – ha precisato −, ma un fenomeno di classi dirigenti del nostro Paese”. “Le famiglie vittime della mafia non devono scoraggiarsi – ha concluso Di Matteo −, ma stimolare sempre più la magistratura e non perdere mai la speranza”.
La giornata si è conclusa con il conferimento della pergamena contenente il conferimento della cittadinanza onoraria da parte del sindaco Renato Accorinti e del presidente del Consiglio comunale Emilia Barrile.
Laura Costa
(489)
Sono i momenti in cui mi sento fiero di essere messinese. 3 anni fa non sarebbe stato possibile un evento del genere. Grazie di cuore.
(La Barrile era emozionatissima, pareva una studentessa che legge il tema in classe… Forse perchè era tra vigili e magistrati? O forse si stava chiedendo dove avesse parcheggiato…)