Dopo tre giorni di tavoli di lavoro tematici a Palazzo Zanca, l’Amministrazione comunale e alcune organizzazioni sindacali – a eccezione di Cgil e Uil – sono arrivate a un accordo sulle misure specifiche da avviare con il Salva Messina per il futuro delle società partecipate e dei servizi offerti dal Comune di Messina.
La prima a parlare, conclusi i tavoli tematici, è stata la CISL, che ha espresso soddisfazione per i risultati raggiunti durante questa seconda “maratona” e ha spiegato in grandi linee cosa accadrà all’interno di alcune delle società partecipate di Palazzo Zanca.
ATM, per cominciare, dovrebbe essere messa in liquidazione per poi essere sostituita da una nuova azienda, sempre pubblica, in house providing. Si tratterà, quindi, di una società pubblica e, come ha spiegato il segretario di Fit Cisl Lillo D’Amico: «patrimonializzata attraverso la cessione degli immobili per favorire un nuovo piano di investimenti». La nuova Azienda svolgerà le attività svolte finora da ATM e, probabilmente, offrirà dei servizi aggiuntivi.
«Abbiamo evidenziato ancora una volta – ha spiegato D’Amico – che secondo noi la nuova ATM deve essere il soggetto che deve governare e gestire tutta la mobilità della città di Messina e non solo. Riteniamo sia soluzione auspicabile tenere, alla nuova Azienda Trasporti, la porta aperta all’erogazione di servizi anche al di fuori dell’ambito comunale».
Per quel che riguarda, invece, l’annosa questione del tram, sembra che si sia trovato un compromesso tra lo smantellamento voluto inizialmente dal sindaco De Luca e il mantenimento della linea attuale. Si investirà per migliorare il servizio, modificare il percorso e risolvere le criticità evidenziate nelle ultime settimane.
Infine, si è parlato anche della situazione di AMAM e, in particolare, ha comunicato la CISL, ci si è concentrati sulle questioni relative ai contratti a tempo determinato, cessati o in fase di cessazione. A spiegare la situazione è stato il segretario generale di Femca Cisl Messina, Stefano Trimboli. L’Amministrazione comunale mostrato la propria disponibilità a scrivere un percorso di stabilizzazione dei lavoratori.
«I lavoratori ex Cea, al momento non più in azienda – spiega Trimboli – potranno costituire riserva in un bando pubblico che valorizzerà i requisiti normativi da loro acquisiti nel periodo lavorativo trascorso all’Amam. Mentre per gli ex Agrinova si stanno valutando tutte le possibilità normative che, ove possibile, potrebbero portare ad una stabilizzazione all’interno della stessa Amam. Tra l’altro un’ipotesi avanzata dalla stessa Amministrazione comunale».
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