foto d'epoca del carnevale messinese raffigurante il carro dedicato alla svizzera

Chiacchiere, pignolate, maschere e carri: breve storia del Carnevale a Messina

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Festa dello stravolgimento e del gioco, in cui ogni scherzo vale, il Carnevale ha origini remote, risalenti all’antica Roma e al periodo classico greco. È stato poi incorporato nella cultura cristiana per arrivare fino a noi così come lo celebriamo, con feste in maschera, sfilate, coriandoli e carri coloratissimi. Anche a Messina, soprattutto negli anni ’50 e ’60 si festeggiava in grande stile. Vediamo un po’ di storia del Carnevale, dalle origini ai tempi più recenti.

Come anticipato, il Carnevale ha origini antiche. Si fanno risalire all’antica Roma o alla Grecia Classica. In particolare il riferimento principale è ai Saturnali, ciclo di festività della tradizione romana in cui si rendeva omaggio al dio Saturno per avere in cambio una primavera fertile e un raccolto abbondante. Era infatti la festa che “salutava” l’inverno. Durante i festeggiamenti, le differenze di classe tendevano a crollare, tutti erano coperti da maschere, che consentivano di mantenere l’anonimato. Era appunto una festa che sovvertiva le regole sociali, in cui tutto era concesso. Spirito che si è poi tramandato nel tempo. Il nome che ha preso poi con la cultura cristiana, quello di “Carnevale”, deriva dal latino carnem levare, vale a dire levar la carne. Questo perché indicava l’ultimo banchetto (il martedì grasso) prima del periodo di digiuno dettato dalla Quaresima e durante il quale è vietato mangiare carne.

Oggi il Carnevale si festeggia in diverse parti del mondo. I più famosi, va da sé, sono quello di Venezia e quello di Rio De Janeiro, feste che coinvolgono tutta la città e attraggono frotte di turisti, tra sfilate e maschere. Tra le maschere più famose e amate in Italia ci sono quelle legate alla “Commedia dell’arte”, come Pantalone, Pulcinella e Arlecchino. Per le strade delle città italiane sfilano poi i carri allegorici, che richiamano la tradizione, ma ormai anche la cultura pop, tra serie tv e personaggi dei cartoni animati tanto amati dai più piccoli, ma non solo.

E Messina? Messina, come ci raccontava Franz Riccobono, ha vissuto tra gli anni ’50 e ’60 del ‘900 un periodo d’oro per quel che riguarda il Carnevale (anzi, “U Cannaluvari Missinisi”). Le strade della città dello Stretto, tra il viale San Martino e la via Garibaldi, in quel periodo dell’anno erano infatti animate da sfilate di carri allegorici realizzati con tanto lavoro e creatività. Ogni anno c’era veniva scelto un tema diverso. La foto di copertina di questo articolo (e quelle presenti qui) risale all’anno in cui si è scelto come tema portante quello dei paesi del mondo. La festa, in ogni caso, non era solo in centro città, ma coinvolgeva anche i quartieri, in cui si svolgevano feste in maschera ed eventi.

Ma Carnevale, lo sappiamo, non è solo scherzi e travestimenti, ma anche cibo in abbondanza, soprattutto dolci. A Messina, a farla da padrone sono la pignolata, fatta con biscotti fritti a forma di piccole pigne, ricoperti di glassa bianca al limone o nera al cioccolato, le chiacchiere, sfoglie croccanti ricoperte di zucchero a velo, diffuse in tutta Italia  e il torrone.

E quest’anno? Per il 2023 il Giovedì Grasso sarà il 16 febbraio, mentre il Martedì Grasso è il 21 febbraio. Già nel 2020 la Giunta De Luca aveva deciso di rilanciare il Carnevale, con una sfilata per le vie del centro città. Dopo lo stop forzato dovuto al Covid-19, quest’anno l’Amministrazione Basile ha inserito nel programma di “Messina città degli eventi” per il 2023 anche la “Festa Grassa” dedicata a “Re Carnevale” e ”Regina Pignolata”. Il programma dettagliato ancora non c’è, ma dalla delibera di Giunta si sa che ci saranno sfilate, bande comiche, eventi per bambini, spettacoli e momenti dedicati alla gastronomia. Il centro degli eventi dovrebbe essere l’isola pedonale di viale San Martino.

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