Non è tardata la replica alle dichiarazioni rilasciate ieri, 29 marzo, dal Rettore Salvatore Cuzzocrea in occasione della cerimonia di inaugurazione per la riapertura del Centro medico sportivo e riabilitativo dell’Università di Messina. A rispondere è il suo predecessore, Pietro Navarra: «Per chiarezza, ricostruisco i fatti».
Di cosa stiamo parlando? Ieri, nel corso dell’inaugurazione del rinnovato Centro medico sportivo della Cittadella Universitaria, il Rettore Salvatore Cuzzocrea ha sottolineato come la struttura fosse stata chiusa «perché ci siamo accorti che mancava l’autorizzazione sanitaria dell’Asp, che è un requisito obbligatorio».
Navarra contro Cuzzocrea: «Accuse gratuite frutto di ricostruzioni parziali»
Di seguito, la replica integrale dell’ex Rettore Pietro Navarra: «Non posso nascondere la sorpresa nell’avere letto le dichiarazioni del prof. Cuzzocrea – scrive – in occasione della riapertura del Centro-Medico sportivo. Non mi stupisce certo il fatto che, ancora una volta, abbia voluto dedicare un pensiero al precedente governo dell’Ateneo di cui lui stesso – giova sempre ricordarlo – faceva parte, né sono risultate inattese le sue accuse come al solito gratuite e frutto di ricostruzioni parziali, ma sicuramente non mi attendevo che arrivasse a dimostrare un simile livello di sfrontatezza.
Per chiarezza, ricostruisco i fatti. Il Centro-Medico sportivo inaugurato nel 2015 era un centro autonomo di spesa dell’Ateneo, la cui responsabilità gestionale era demandata ai vertici amministrativi e sanitari della struttura. L’amministrazione da me guidata aveva varato il progetto del Centro, che era stato approvato da parte dell’ASP (Dipartimento di Prevenzione Servizio Igiene Ambienti di Vita UO Igiene Edilizia Pubblica e Privata). A quel punto, l’Ateneo aveva messo strutture e tecnologia – ribadisco, con il nulla osta dell’autorità competente – a disposizione di professionisti esperti in materia sanitaria. Tra questi, il Direttore Sanitario che aveva il compito di vigilare, segnalare e risolvere eventuali criticità, reali e potenziali nello svolgimento ed erogazione dell’attività medica.
Dispiace apprendere che l’assenza dell’autorizzazione sanitaria del Dipartimento di Prevenzione UOC SIAV Controllo e Vigilanza dell’Asp non sia stata debitamente segnalata da chi aveva allora la responsabilità del regolare funzionamento del Centro sotto l’aspetto sanitario che, ancora oggi, però, vedo tra i protagonisti accanto al Rettore. Nel momento in cui, pertanto, quest’ultimo ha parlato della precedente gestione (di un Centro che, lo ricordo e sottolineo, aveva una sua autonomia), piuttosto che rivolgere lo sguardo a favore di telecamere e riservare le sue parole ai precedenti vertici dell’Ateneo, avrebbe dovuto girarsi verso chi era al suo fianco…
Per quanto attiene al rispetto delle regole di cui il prof. Cuzzocrea ha parlato, poi, mi auguro – come cittadino e docente di questa Università – che chi di dovere faccia presto chiarezza sulle gravi e circostanziate censure che l’Autorità Nazionale Anticorruzione ha mosso all’Ateneo di Messina in merito agli affidamenti per oltre 30 milioni di euro che l’amministrazione universitaria ha deliberato poco più di un anno fa. Una oscura vicenda, le cui eventuali pesanti responsabilità emergono drammaticamente dalla lettura della delibera Anac numero 184 del 5 aprile del 2022».
(300)