«Depositerò la revoca delle dimissioni tra poco e domani mattina le ripresenterò»: così il sindaco di Messina, Cateno De Luca, nel corso di una diretta Facebook. Perché? Perché, ha spiegato, la Corte dei Conti ha fissato l’incontro per discutere del Piano di Riequilibrio di Messina all’8 febbraio 2022. Data in cui, tecnicamente, non sarebbe più Primo Cittadino. «Non mi sento – ha spiegato – di non essere presente al contraddittorio con la Corte dei Conti».
Facciamo un passo indietro. A fine dicembre 2021 la Corte dei Conti ha inviato al Comune di Messina un documento di 81 pagine in cui chiedeva chiarimenti circa il Piano di Riequilibrio presentato dalla città per scongiurare il dissesto. Adesso, il Sindaco De Luca è stato convocato il prossimo 8 febbraio 2022 per rispondere ai dubbi e alle perplessità espressi da quel documento. Il Primo Cittadino ha allora comunicato che rinvierà, ma di poco, le proprie dimissioni.
Cosa farà, esattamente, Cateno De Luca? Tra poco revocherà le dimissioni firmate il 17 gennaio 2022 e le ripresenterà domani mattina, vale a dire il 25 gennaio. Ripresentate domani mattina, le dimissioni saranno effettive il 14 febbraio (perché la legge prevede l’effettività dopo 20 giorni). In questo modo, ha spiegato, potrà essere presente alla discussione con la Corte dei Conti (oltre che da Papa Francesco).
Questo quanto dichiarato dal sindaco Cateno De Luca: «Mi ha chiamato poco fa il Segretario Generale per comunicarmi che è arrivata la convocazione della Corte dei Conti per quanto riguarda il piano di riequilibrio finanziario pluriennale. Il piano di riequilibrio è una procedura che viene attivata per evitare il dissesto, è una procedura di pre-dissesto, una procedura che serve a evitare il dissesto e che noi abbiamo messo in campo col Salva Messina. È un piano che ho concepito io, ne rivendico la paternità, e mi sono preso la responsabilità di non dichiarare il dissesto in questa città, come buona parte del consiglio comunale voleva. È ovvio che di fronte a questa convocazione devo, con grande senso di responsabilità, essere presente. Abbiamo cercato di anticipare questo momento ma non è stato possibile».
«Siamo stati convocati per l’8 febbraio – ha specificato –, alle ore 10.00. La convocazione è un contraddittorio a tutti gli effetti. Tanto è vero che ci viene data la possibilità entro l’1 febbraio, alle ore 13.00, di depositare memorie e osservazioni, in modo da dare la possibilità alla corte di poterle esaminare. Questa convocazione è stata mandata oggi, il Segretario mi ha avvisato perché io dal 7 febbraio non sono più in carica. Ho depositato l’atto di dimissioni il 17 gennaio e sarò sindaco fino al 6 febbraio. Non mi sento di non essere presente al contraddittorio con la Corte dei Conti, anche perché sono sereno sul lavoro che ho fatto. Però è anche giusto che, come ci ho messo la faccia per fare questo Piano, io ci metta la faccia fino in fondo anche di fronte alla Corte dei Conti».
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