Un cassonetto dei rifiuti mal posizionato è stato causa di un incidente che ha portato alla condanna di Comune, Ato 3 e MessinAmbiente. Il Giudice di Pace, l’avvocato Francesca Starvaggi, ha infatti riconosciuto la loro responsabilità nell’aver cagionato a un cittadino un incidente stradale. Il conducente del veicolo si era fermato al segnale di Stop, presente nella propria direzione di marcia, facendo attenzione a ripartire perché aveva la visuale ostruita dal cassonetto per la raccolta dei rifiuti, posto proprio in prossimità di un incrocio. L’unica azione da fare, in questo caso, è stata quella di riprendere lentamente la marcia in avanti per verificare l’eventuale sopraggiungere di altri veicoli provenienti da sinistra con precedenza. Nonostante la cautela nel procedere, al conducente della vettura è andata male: è stato infatti investito sulla fiancata sinistra da un’altra auto. Il cittadino in questione ha pensato bene di citare in giudizio il Comune, ritenendolo responsabile del sinistro.
Il Giudice ha dunque stabilito il nesso causale tra il sinistro occorso e l’errato posizionamento del cassonetto, ritenendo che «l’articolo 25 comma 3 del Codice della Strada stabilisce che i cassonetti per la raccolta dei rifiuti solidi urbani di qualsiasi tipo e natura devono essere collocati in modo da non arrecare pericolo od intralcio alla circolazione. L’articolo 158 CdS, nel disciplinare i divieti di sosta e fermata delle autovetture, al comma 1 lett. f) prevede che la fermata e la sosta sono vietate: nei centri abitati in corrispondenza delle aree di intersezione e in prossimità delle stesse meno di 5 metri dal prolungamento del bordo più vicino alla carreggiata trasversale salvo diversa segnalazione». Dunque, se lo spirito della norma è quello di vietare che la sosta degli autoveicoli costituisca pericolo all’utente ostruendone la visuale, segue che anche il cassonetto dei rifiuti, per evitare che crei pericoli ed intralcio, non può essere posizionato a meno di tale distanza.
Soddisfazione per il risultato positivo ha espresso l’avvocato Fulvio Capria, Presidente di Confconsumatori Messina: «Ancora una volta — ha dichiarato — l’attività dell’Associazione dimostra come si intervenga spesso in maniera incisiva a tutela dei diritti dei consumatori anche nei confronti della Pubblica Amministrazione». «La sentenza emessa dal Giudice di Pace di Messina — afferma l’avvocato Carmen Agnello, legale di Confconsumatori — enuncia un significativo principio ovvero il dovere dell’ Amministrazione comunale di assicurare una quieta transitabilità ai cittadini nell’ambito del territorio comunale, vigilando anche sul posizionamento dei cassonetti dei rifiuti che non devono costituire in alcun modo intralcio alla circolazione del flusso veicolare».
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