Dopo oltre cinque ore di confronto tra il sindaco De Luca e le organizzazioni sindacali si è giunti ad un accordo: Casa Serena non chiude, almeno fino al 31 dicembre. Per il momento, quindi, nessuno dei 40 dipendenti verrà licenziato e gli anziani ospitati all’interno della struttura potranno dormire sonni tranquilli per altri due mesi.
De Luca, infatti, ha sottolineato che «fermo restando i tagli dei costi correnti di 10 milioni di euro, si cercherà di non licenziare persone nel mondo dei servizi sociali mediante l’applicazione di appositi istituti contrattuali». La gestione di Casa Serena rimane quindi troppo costosa per il Comune, oltre 135 mila euro al mese, e non si torna indietro sull’operazione di riduzione delle uscite di Palazzo Zanca ma in questi due mesi si cercherà una soluzione che possa in qualche modo mettere tutti d’accordo.
L’annuncio della chiusura di Casa Serena, aveva fatto scattare il campanello d’allarme dei sindacati che, durante il lungo incontro con il primo cittadino per esaminare il pacchetto Salva Messina, hanno cercato proprio di scongiurare questa opzione.
«Il senso di responsabilità è prevalso!» ha commentato soddisfatto De Luca anche se non tutti i sindacati sono rimasti seduti al tavolo del confronto sul Salva Messina fino alla fine. «La Uil e la CGIL hanno abbandonato il tavolo da tradizionali sfascisti. Si confermano nemici della città e difensori dello sfascio e del pressappochismo».
Comportamento diverso quello assunto da CISL, ORSA E CISAL che «hanno condiviso il progetto ottenendo delle importanti modifiche nell’interesse dei lavoratori».
(236)
Il dialogo è essenziale . La politica ha il dovere morale di dialogare trovando le giuste soluzioni. I messinesi però hanno l’obbligo di pagare i servizi di cui usufruiscono e che spesso volutamente non pagano . La furbizia è inciviltà e mancanza di rispetto verso se stessi e verso tutti. Non siamo civili . Sporchiamo non rispettiamo il codice della strada siamo maleducati presuntuosi e spesso cafoni. Cerchiamo di cambiare e di essere dei veri cittadini. Il 50% dei messinesi non pagano i servizi è sconcertante.