La Casa del Portuale potrebbe tornare a ospitare attività culturali, grazie a un protocollo d’intesa firmato ieri, martedì 14 novembre, dal sindaco, Renato Accorinti, e dal direttore dell’Ufficio Territorio e Ambiente di Messina, Marco Messina, su delega dell’assessore regionale Maurizio Croce.
Il protocollo è propedeutico a una convenzione con cui il Comune e la Regione si impegnano a predisporre tutti gli atti, a fare le verifiche e le perizie, e a elaborare i progetti per il comodato d’uso ventennale al Comune della Casa del Portuale, con l’esclusiva finalità di luogo destinato ad attività culturali, nell’ottica dell’uso condiviso dei beni comuni per attività culturali ed aggregative.
«Si tratta di un percorso – spiega l’assessore alla Valorizzazione del Patrimonio Storico, Federico Alagna – fortemente voluto insieme all’assessora Notarianni, che dovrà andare avanti nei prossimi mesi ed è costruito sulla base del valore culturale delle attività sviluppatesi nella Casa del Portuale in occasione di quelle autogestite da attivisti ed artisti qualche anno fa».
Nelle premesse al documento, infatti, si ricorda come tra il 2014 e il 2016, l’immobile sia stato, grazie all’intervento di alcuni attivisti e di esponenti del mondo culturale cittadino, centro di aggregazione e di promozione culturale. Con questo accordo, il Comune di Messina vuole rendere l’immobile nuovamente agibile e fruibile dalla collettività, replicando l’esperienza di quegli anni, terminata nel luglio 2016, quando sono stati apposti i sigilli alla struttura.
«Credo che non ci potesse essere scelta diversa – aggiunge Alagna – non solo alla luce delle priorità di una parte importante del mondo della cultura messinese, ma anche in considerazione della storia del luogo, di cui noi tutti siamo testimoni, che è tornato a vivere qualche anno fa proprio grazie a iniziative, spontanee e autogestite, che vanno nella direzione oggi tracciata su un piano anche istituzionale».
Per poter procedere all’effettiva riapertura della Casa del Portuale c’è ancora molto da fare, come chiarisce l’assessore Alagna, ma, aggiunge: «Questo passaggio disegna in maniera chiara un percorso finalizzato a un utilizzo condiviso di questi spazi, nella logica dei beni comuni, e con finalità aggregative e culturali, mettendo nero su bianco la volontà politica della nostra Amministrazione».
«Adesso si parte, quindi, con tutte le attività propedeutiche al comodato d’uso, – conclude l’assessore – che dovranno essere partecipative e inclusive, come la natura del luogo impone, facendo tesoro del tanto che molte cittadine e cittadini hanno fatto per questo spazio nel corso degli ultimi anni».
(L’immagine è stata presa dal sito StreetArtNews)
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