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Caro-bollette. Volano i prezzi di pasta e pane: Messina tra le città meno care. I dati

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Aumenta in tutta Italia il prezzo di pane e pasta, ma a Messina costa meno. Nella città dello Stretto, infatti, il prezzo massimo per 1kg di pasta di semola di grano duro è di 1,86 euro, con una media di 1,2 euro. Il costo per il consumatore aumenta vertiginosamente, per esempio, a Cagliari, con i prezzi massimi che raggiungono il record di 4,7 euro al kg. Vediamo il report di Assoutenti, realizzato sui dati messi a disposizione del Mise (Ministero dello Sviluppo Economico).

Ma partiamo dalle cause. L’imputato principale per l’aumento dei prezzi di prima necessità come pasta e pane è il caro-bollette, denuncia Assoutenti. L’aumento dei costi per gas ed elettricità dello scorso gennaio 2022 porta i produttori ad aumentare i prezzi per i consumatori; e la situazione rischia di peggiorare nelle prossime settimane a causa della guerra in Ucraina.

Confrontando i prezzi delle principali città italiane, Assoutenti segnala come sia Ferrara la città in cui il pane attualmente costa di più: qui 1kg di pane fresco realizzato con farina di grano costa può arrivare fino a 9,8 euro (quotazione massima), mentre il prezzo medio si attesta a 5,31 euro al kg. Care anche Forlì e Venezia. Sopra i 6 euro al kg, anche Milano, Bari, Ancona, Macerata, Bologna, Bolzano, Modena, Reggio Emilia, Trento e Udine. Le province più economiche risultano essere Napoli (2 euro al kg il prezzo massimo), Cosenza (2,5 euro), Benevento (2,65 euro).

Sul fronte della pasta, come anticipato, il primato ce l’ha Cagliari, dove il prezzo massimo arriva a 4,7 euro al kg , mentre il prezzo medio è di 1,95 euro. La segue a ruota Sassari 3,35 euro (1,80 euro/kg il prezzo medio). Il prezzo massimo della pasta supera i 3 euro al kg in altre 7 città: Bergamo, Brescia, Genova, Grosseto, Macerata, Perugia, Pescara. I listini più bassi si registrano a Messina, dove il prezzo massimo è di 1,86 euro (1,21 il prezzo medio), 2,07 euro il prezzo massimo a Siracusa.

A commentare i dati è il presidente di Assoutenti, Furio Truzzi: «Sui listini di prodotti come pane e pasta pende oggi la spada di Damocle della guerra in Ucraina che ha fatto impennare le quotazioni internazionali non solo del grano, ma anche del gas e del petrolio, voci che incidono sui costi di produzione e, quindi, sui prezzi finali al pubblico. Per tale motivo esiste il rischio di concreto di nuovi rialzi dei prezzi compresi tra il +15% e il +30% per una moltitudine di prodotti di largo consumo, dalla pasta ai dolci, passando per pane, cracker e biscotti».

I prezzi di pane e pasta nelle città d’Italia

Fonte: elaborazioni Assoutenti su dati Mise.

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