Dopo aver visionato i registri del canile “Millemusi” di Castanea, il consigliere comunale Libero Gioveni ha evidenziato un dato triste quanto allarmante: all’interno della struttura, nel solo 2015, sono morti 38 cani. “Mi auguro – spiega l’esponente Udc – che tutto questo rappresenti una triste casualità, mi auguro che la morte di tutti questi cani in un così breve periodo sia stata del tutto accidentale e naturale, mi auguro che questo bollettino da guerra in una struttura nata appositamente per la difesa e la tutela del cane possa essere giustificato; ma questo punto voglio vederci chiaro”.
Con atti ufficiali alla mano, Gioveni denuncia la certamente anomala morte di numerosi cani custoditi nel canile comunale inaugurato nell’ottobre 2010. Gioveni, attraverso i microchip relativi all’anno 2015 che gli sono stati forniti dalla sezione di Messina del M.E.T.A. (Movimento Etico Tutela Animali e Ambiente), ha rilevato che nel solo anno appena trascorso siano morti ben
38 cani, ma il fatto più inquietante è che ben 9 di questi 38 avevano fatto ingresso nel canile da appena 3 mesi. “Inoltre – prosegue il consigliere – dai certificati medici risulta che tutte queste povere bestie siano morte per arresto cardiocircolatorio”.
“Sono certamente note a tutti le condizioni di sovraffollamento del canile “Millemusi”, per il cui mantenimento Palazzo Zanca paga 3,49 euro al giorno per ogni bestia, così come sono note a tutti le difficoltà legate al servizio di randagismo in città, per altro molto diffuso. Ma non voglio assolutamente pensare – afferma preoccupato il consigliere comunale – che questi cani non siano stati curati a dovere e abbandonati al loro destino nei loro rispettivi box. Rimarco, infatti – precisa l’esponente Udc – che non voglio alludere a fatti o ad azioni che vadano oltre ciò che sia consentito dalla legge o che contrastino il legittimo benessere degli animali, ma è fuor di dubbio il fatto che i responsabili diretti del servizio, la parte politica, il Dirigente del Dipartimento e chiaramente, nel caso di specie, anche il medico o i medici veterinari che hanno curato le bestie e ne hanno poi certificato la morte, devono fare assoluta chiarezza su quanto accaduto”.
“Ecco perché sarebbe opportuno, anzi necessario – conclude Gioveni – audire tutti questi soggetti responsabili in Commissione Ambiente e Sanità (e a tal proposito ne chiederò l’immediata convocazione), per affrontare a 360 gradi la questione, analizzando tutte le difficoltà legate al servizio e magari visionando anche il report dei cani scomparsi nell’anno 2014 per fare un confronto con quello del
2015 e capire cosa sia realmente accaduto e come venga gestito il servizio nella struttura di Castanea”.
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