Ieri i dipendenti hanno occupato la Camera di Commercio. Non è piaciuta loro la decisione del presidente della regione Rosario Crocetta di fermare l’iter di accorpamento con gli enti camerali di Catania, Siracusa e Ragusa. I dipendenti in protesta, infatti, non la pensano come il presidente di Confcommercio, Carmelo Picciotto, e temono per il loro futuro occupazionale. La Confcommercio punta comunque alla indipendenza dell’ente messinese. In seguito all’occupazione, Picciotto dichiara: «Com’era prevedibile, lo stato di agitazione dei dipendenti della Camera di Commercio di Messina ha avuto l’effetto che auspicavamo». «Infatti – spiega −, alcuni senatori siciliani hanno già pronto l’emendamento al disegno di legge sul dimensionamento delle Camera di Commercio, in discussione al Senato, alla Commissioni Affari Costituzionali. L’obiettivo, come sottolineato più volte dalle associazioni datoriali contrari all’accorpamento con Catania, è quello di mantenere l’Ente camerale a Messina e, soprattutto, ottenere una deroga per le città metropolitane (abbassamento soglia delle 80mila aziende), e quindi l’accesso al fondo perequativo». «Fra l’altro – prosegue Picciotto −, è già stato presentato un emendamento da parte del senatore calabrese Antonio Caridi, il quale si è posto il problema anche per la Camera di Commercio di Reggio Calabria». «Infine – afferma il Presidente di Confcommercio −, precisiamo che l’obiettivo principale della Confcommercio è il mantenimento dell’indipendenza della Camera di Commercio e la nostra “resistenza” non è finalizzata alla conquista di poltrone, dal momento che Francesco La Fauci, indicato inizialmente alla presidenza, non era interessato prima e non lo è a maggior ragione adesso». «In conclusione, manifestiamo tutta la nostra solidarietà ai lavoratori in protesta, ma siamo certi che alla fine eviteremo l’accorpamento della Camera di Commercio facendo prevalere l’interesse generale, ovvero quello degli imprenditori di Messina città Metropolitana».
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