Molte famiglie di Messina che avrebbero diritto al bonus idrico destinato ai nuclei a basso reddito non lo ricevono da due anni: a dirlo è il consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Libero Gioveni, che chiede conto e ragione all’AMAM: «Se da un lato Amam chiede, dall’altro non dà. Quanto tempo occorrerà ancora?».
Il riferimento è al bonus sociale idrico, istituito nel 2016 e analogo a quello corrisposto alle famiglie a basso reddito per elettricità e gas: «Il Governo Meloni – spiega Gioveni –, attraverso l’ultima Legge di Bilancio, ha ampliato la fascia delle famiglie aventi diritto al bonus per luce e gas portando la soglia massima del valore ISEE da 12.000 a 15.000 euro, mentre quella per avere diritto al bonus idrico (quindi da parte di Amam) è di 9.530 euro. In sostanza, il bonus idrico consentirebbe, avendo uno sconto in bolletta, di non pagare la quantità minima di acqua per persona individuata per soddisfare il bisogno essenziale di 50 litri di acqua per persona al giorno, ossia 18,25 metri cubi all’anno».
Ma come funziona? «Dal 2021 – spiega Gioveni – non è più necessario presentare istanza alla società erogatrice ma è obbligatorio presentare una DSU (Dichiarazione Sostituiva Unica) per elaborare l’ISEE; in questo modo l’INPS riconosce se la famiglia è in possesso dei requisiti, che così vengono trasmessi al SII (Sistema Informatico Integrato), che a sua volta, abbinando i dati ricevuti, consente di erogare i bonus direttamente sulle bollette! Ora, mentre appunto per luce e gas tutto funziona a regola d’arte, per l’acqua (e quindi da parte di Amam), da due anni il bonus per gli aventi diritto è diventato una chimera!».
Quindi, in sostanza, una volta presentata la DSU e avviate tutte le procedure da parte dell’INPS, il bonus dovrebbe arrivare direttamente alle famiglie che ne hanno diritto. Secondo quanto verificato dal consigliere Libero Gioveni, sul fronte dell’ARERA e dell’INPS, non ci sarebbero stati problemi per quel che riguarda l’invio dei dati. «Qualcosa – sottolinea l’esponente di FdI – si è certamente inceppato in AMAM, che evidentemente dovrà versare anche gli arretrati (visto che ENI spesso invia anche dei bonifici), oppure avviare le procedure di compensazione nelle bollette future».
Per queste ragioni, Libero Gioveni inoltra un’interrogazione a risposta scritta al sindaco di Messina, Federico Basile, all’assessore alle politiche sociali, Alessandra Calafiore, all’assessore ai rapporti con Amam, Francesco Caminiti, e alla presidente di AMAM, Loredana Bonasera. In poche parole, il consigliere comunale vuole sapere per quale motivo il bonus idrico non sia stato erogato a molti degli aventi diritto, cosa si intenda fare per «sanare questa spiacevole situazione» e quanto tempo ci vorrà.
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