Alzare il limite di età nel prossimo bando assunzioni per 100 posti a tempo indeterminato di Messinaservizi: è la richiesta avanzata dal capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio comunale, Libero Gioveni. La partecipata sarebbe ancora in tempo per cambiare quella che per il consigliere di opposizione è una disposizione troppo discriminante per un’alta percentuale di popolazione.
«È ovvio intanto – dichiara GIoveni – che non si può che fare un plauso alla società per queste prossime assunzioni che certamente, oltre a risultare utili per la città, daranno una buona boccata d’ossigeno a tanti nostri giovani disoccupati, ma è altrettanto ovvio che non si può non giudicare discriminante, non tanto il limite di età a 29 anni che per una percentuale di posti è previsto per l’apprendistato e che permetterà all’azienda di assumere ottenendo degli sgravi fiscali previsti per legge, l’altro limite di 40 anni che sembrerebbe essere previsto per un’alta percentuale di posti!».
«All’art. 9 del regolamento del personale di Messinaservizi Bene Comune s.p.a. approvato dal CdA e dall’assemblea dei soci lo scorso 1 agosto relativo al reclutamento dall’esterno – aggiunge il Consigliere – il limite di 40 anni la società lo prevede non in maniera imperativa, bensì facoltativa o discrezionale (“la società può inserire delle limitazioni anagrafiche” vi è scritto, non “inserisce”), per cui credo che non vi sia un obbligo in tale direzione che, ripeto, giudico fortemente discriminante e, oserei dire, anche azzardata per i potenziali ricorsi che potrebbero piovere come già avvenuto nell’ultimo bando, alcuni dei quali persi (vedasi ordinanza del tribunale di messina del 17 giugno 2020)».
Gioveni chiede così di aumentare il limite di età del bando assunzioni di Messinaservizi, portandolo almeno a 50 anni. «In un periodo di forte crisi occupazional – conclude – e come quello attuale che investe, manco a dirlo, la popolazione over 40 pur esprimendo apprezzamento anche per la possibile annunciata proroga del servizio per i tirocinanti dei percorsi nuovi dell’abitare che già da mesi stanno operando, in tutta onestà non si può pensare che aumentare il limite di età per esempio a 50 o 55 anni possa pregiudicare la qualità del servizio perché un giovane di 41, 43 o 45 anni non si può definire certamente “anziano”; quindi mi aspetto e chiedo, in merito al bando, un piccolo passo indietro da parte della società nel voler dare la possibilità ad un’altra buona fetta di popolazione di concorrere ai posti previsti».
(365)