«La gestione delle Autostrade Siciliane è improntata sul dilettantismo»: la dichiarazione di Grazia D’Angelo, senatrice messinese in quota M5S, arriva dopo la decisione di ieri, giovedì 7 luglio, da parte del Consiglio dei Ministri di revocare la concessione dell’Autostrada dei Parchi, ovvero l’A24 e l’A25.
«Era stata la società del gruppo Toto – fa sapere il Ministero delle Infrastrutture – a chiedere di cessare anticipatamente il contratto per l’impossibilità di ottenere i fondi necessari ai lavori di messa in sicurezza. Il decreto-legge dispone l’immediato subentro di ANAS S.p.A. nella gestione dell’autostrada che, per assicurare la continuità dell’esercizio autostradale, potrà avvalersi di tutte le risorse umane e strumentali attualmente impiegate, tra cui il personale di esazione, quello impiegato direttamente nelle attività operative e le attrezzature, automezzi e macchinari necessari ad assicurare il servizio».
Per la D’Angelo si tratta di una decisione importante, che dovrebbe essere presa anche rispetto al CAS, il Consorzio che gestisce le Autostrade Siciliane. «Da siciliana – dice la pentastellata in una nota –, ritengo che sia giunta l’ora di ragionare su un percorso simile anche per il Consorzio Autostrade Siciliane. È di questi giorni la notizia che i lavori di messa in sicurezza e ammodernamento della A18 Catania-Messina potrebbero fermarsi ancora una volta. Questo perché l’azienda che si è aggiudicata gli appalti dei lavori, la Tosa Appalti, non viene pagata da tempo proprio dal CAS.
Questo – continua la senatrice Grazia D’Angelo – è solo l’ultimo dei vergognosi casi di inadempienza da parte del Consorzio, la cui gestione delle tratte autostradali è ormai da anni improntata sul più totale dilettantismo, il tutto ovviamente sulla pelle dei cittadini che le percorrono. Come M5S riteniamo ormai urgente scrivere la parola fine a questa stagione tragicomica, fatta di mancate manutenzioni e incuria diffusa. Risolvere una volta per tutte i termini di questa concessione e ripassare la palla allo Stato è l’unica via per salvare il salvabile dopo anni di scempio gestionale».
A proposito di lavori incompleti, qui il rapporto del Ministero delle Infrastrutture: Messina è la prima città in Sicilia.
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