“Troppi i nodi da sciogliere e abbastanza forti anche le ultime denunce dei sindacati sulla nuova gestione degli asili nido comunali, che non possono non essere oggetto di un’inchiesta amministrativa interna”.
È quanto sostiene il consigliere comunale, Libero Gioveni, che chiede alla Commissione servizi sociali di avviare subito un’indagine amministrativa e una costante attività ispettiva nei 3 asili nido comunali di Camaro, Giostra e San Licandro ai sensi dell’art. 58 comma 1 del Regolamento del Consiglio Comunale.
“Come è noto − ricorda Gioveni − nei 3 asili nido, così come avvenuto anche per altri servizi, dal 7 gennaio scorso è stato affidato il nuovo servizio frutto dell’ultimo bando espletato che, però, così come hanno denunciato vigorosamente alcune sigle sindacali, sembra abbia presentato delle anomalie dovute soprattutto alle evidenti restrizioni contrattuali e retributive cui sono state soggette le 57 operatrici delle strutture”.
“Tali precarie condizioni di operatività − prosegue il consigliere − e tenendo, altresì, in debita considerazione le forti perplessità palesate da diversi autorevoli rappresentanti sindacali che arrivano persino a chiedere la revoca in autotutela o l’annullamento di tutti i bandi dei servizi sociali, non possono non farci nutrire forte preoccupazione, oltre che per il destino occupazionale dei lavoratori, anche e soprattutto per il mantenimento in efficienza dei servizi alla vasta utenza destinataria degli stessi che, quindi, rischiano di essere fortemente compromessi”.
“Pur comprendendo, infatti, le ragioni che hanno determinato dei bandi economicamente più “contenuti” per via di una minore disponibilità finanziaria per l’Ente − afferma l’esponente Udc − non si può rischiare di avere la classica “coperta corta” in settori così delicati come quello, nel caso di specie, dell’assistenza all’infanzia, rischiando quindi di penalizzare una delle fasce più deboli della nostra società”.
“Il fatto certamente anomalo − conclude preoccupato Gioveni −, inoltre, che all’ultima gara si siano presentate solo due concorrenti (frutto probabilmente della “non appetibilità” del bando a fronte di un servizio efficiente e del legittimo mantenimento dei diritti dei lavoratori) e leggere, altresì, dalle inequivocabili denunce dei sindacati che sia “improponibile sostenere un servizio di qualità a condizioni che non garantiscono i diritti contrattuali dei lavoratori” con l’aggravante che l’Ente possa persino “essere esposto a contenzioso e a conseguente danno erariale” deve necessariamente indurre la Commissione servizi sociali ad effettuare, in via amministrativa, una sorta di “operazione verità” e, nelle more, vigilare affinché i servizi nei 3 asili nido vengano garantiti in qualità”.
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