Stanotte alle 2 si torna a spostare in avanti le lancette di un’ora. Per molti sarà un incubo l’arrivo dell’ora legale, perchè dormiremo un’ora in meno. Vero, ma si pensi ai benefici: risparmio energia elettrica e, dunque, meno inquinamento.
Ma come nasce l’ora legale?
Fu l’inventore del parafulmine e delle lenti bifocali,Benjamin Franklin, nel 1784 sul Journal de Paris, a incitare i parigini
a spostare in avanti le lancette dell’orologio con l’arrivo dell’estate, per godere, così, di giornate più lunghe e risparmiare candele con l’arrivo del buio. Nessuno, al tempo, lo ascoltò.
Oltre un secolo dopo, nel 1907, l’ora legale venne riproposta dal costruttore inglese William Willet, che ebbe maggior successo di Franklin grazie alle esigenze di risparmio energetico dettate dallo scoppio della Grande guerra. Nel 1916 la Camera dei Comuni di Londra diede il via libera all’adozione del “British Summer Time”, che a breve fu utilizzata in molti altri paesi d’Europa. Tra questi anche l’Italia, dove il nuovo orario estivo rimase in vigore fino al 1920, per poi essere riproposto nuovamente durante la Seconda guerra mondiale, più precisamente dal 1940 al ’42, ed entrare poi definitivamente in vigore a partire dal 1966. Dal 1996, l’ora legale venne adottata con un calendario comune in tutta Europa. Sulla scorta dei dati diffusi dalla società energetica Terna: risparmi energetici calcolati intorno agli 85 milioni di euro nel 2010, e di 90 nel 2013, visti gli aumenti delle tariffe, si ipotizza di adottare l’ora legale tutto l’anno. Un sondaggio stabilirebbe che l’80% degli italiani è d’accordo di abbandonare per sempre l’ora solare. Lo hanno fatto i Russi nel 2011, per pentirsene al primo inverno, quando i cittadini di Mosca si accorsero che il sole da loro sorgeva intorno alle 10 di mattina, mentre a San Pietroburgo, addirittura, oltre le 11. Trascorsi 3 inverni a svegliarsi nel pieno della notte, adesso in molti vogliono il ritorno all’ora solare. In barba al risparmio energetico.
Eppure proprio sull’esattezza dei dati di risparmio energetico forniti, c’è chi dubita. L’americano Michael Downing – autore di un libro dal titolo eloquente, “Spring Forward: The Annual Madness of Daylight Saving Time (anticipare la primavera: la follia annuale dell’ora legale),” – sostiene che sarebbe tutta una montatura. Stando ai risultati di un recente studio sui consumi domestici degli americani- dice Downing – l’ora legale produrrebbe in realtà un aumento dei consumi compreso tra l’1 e il 4%, a tutto vantaggio delle compagnie petrolifere.
Intanto da stanotte si torna a spostare un’ora avanti le lancette del nostro orologio.
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