Allarme rientrato: gli uffici postali di Mili San Marco, Santo Stefano Briga e Pace non chiuderanno. La notizia dell’imminente chiusura circolava da settimane e aveva generato malcontento sia tra i dipendenti che tra i clienti delle tre agenzie. Ad annunciare il passo indietro dell’Azienda è stato il sindaco di Messina Cateno De Luca.
A gennaio Poste Italiane aveva ufficializzato la chiusura di ben cinque uffici postali a Messina a partire dal 20 febbraio 2020: l’ufficio Messina 1 di via Nicola Fabrizi 3; l’Ufficio di Pace; l’ufficio Messina 16 di via Pietro Castelli 60; l’ufficio di Santo Stefano di Briga e quello di Mili San Marco. Di questi, tre si sono “salvati”: le poste di Mili San Marco, Santo Stefano Briga e Pace non chiuderanno.
Nelle scorse settimane diverse forze si sono attivate per scongiurare la chiusura degli uffici postali di Messina, dall’Amministrazione comunale, ad alcuni consiglieri comunali e di quartiere, al deputato Franco De Domenico. I cittadini, dal canto loro, non sono rimasti con le mani in mano e hanno avviato una raccolta firme per chiedere a Poste Italiane di tenere aperti gli uffici.
A commentare il risultato raggiunto sono stati il sindaco Cateno De Luca, che ha parlato di “sinergia trasversale” a margine di un incontro con i rappresentanti di Poste Italiane cui hanno partecipato anche i consiglieri comunali Alessandro De Leo, Serena Giannetto e Paolo Mangano, il presidente della I Circoscrizione Giovanni Scopelliti e Nino Raciti, in rappresentanza della petizione popolare.
A rimarcare il concetto anche il Movimento 5 Stelle: «Un risultato raggiunto in sinergia con l’Amministrazione – scrive Paolo Mangano in una nota – grazie alla perseveranza dei residenti, che hanno chiesto e ottenuto la rimodulazione del piano di razionalizzazione di Poste Italiane in modo che venissero prese in considerazione le esigenze dei cittadini e le peculiarità del territorio, e non solo la presenza di uffici limitrofi (in un raggio di 1,1 km)».
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