All’Archivio storico i progetti originale della Messina post-terremoto di Messina

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La ricostruzione post-terremoto di Messina raccontata attraverso dei progetti originali, con tavole acquerellate a mano, del Real Teatro S. Elisabetta, del Piano Regolatore di Messina e di Palazzo Zanca. Adesso i carteggi storici verranno trasferiti all’Archivio Storico Comunale “Nitto Scaglione” e saranno fruibili agli studiosi.

«Il nostro desiderio – ha dichiarato l’Assessore alla Cultura Enzo Caruso – è che questi elaborati tecnici così preziosi entrino a far parte definitivamente del patrimonio culturale della città quali elementi cardine di una memoria ritrovata e in certi aspetti inedita e che diventino prima possibile consultabili dagli studiosi di Storia Patria, dagli studenti di Architettura e di Ingegneria, nonché dai tecnici di settore».

I documenti post-terremoto che raccontano Messina

La documentazione relativa alla ricostruzione post-terremoto di Messina era stata, negli anni ’80, destinata al macero e messi in salvo da Dino Maiolino, funzionario del Comune nel settore Opere Pubbliche.

Materiale che venne poi custodito dall’architetto Nino Principato, all’epoca direttore di sezione del Comune di Messina che lo trasferì a suo volta al collega Carmelo Celona direttore di sezione del Palacultura.

Il patrimonio cartaceo, che verrà adesso custodito presso l’Archivio Storico Scaglione, riguarda il progetto del Teatro S. Elisabetta di Pietro Valente, del Piano Regolatore dell’ing. Luigi Borzi e di Palazzo Zanca.

La memoria ritrovata

Soddisfatto l’Assessore Caruso che adesso ha intenzione di organizzare un evento per promuovere queste fonti. «Proporrò al Sindaco – dichiara Caruso – di poter dare mandato agli architetti Celona e Principato (membro del CDA del Teatro Vittorio Emanuele nominato dal Sindaco) di analizzare e ordinare il carteggio e individuare gli esemplari più significativi, con l’obiettivo di organizzare un evento culturale che promuova queste fonti e che conduca definitivamente al loro vincolo come bene culturale della città.»

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