Una dottoressa del Policlinico e alcuni colleghi del Pronto Soccorso sono stati aggrediti sia fisicamente che verbalmente. È successo ieri, mercoledì 12 gennaio. L’Ateneo di Messina, attraverso le parole del Rettore Salvatore Cuzzocrea, invia la propria vicinanza e la propria solidarietà alle vittime per quanto accaduto: «L’Università condanna fermamente ogni atto vigliacco di violenza fisica e verbale e auspica un clima di maggior serenità e ponderatezza».
Pubblichiamo, di seguito, la nota dell’Università degli Studi di Messina:
«L’Università di Messina, nella persona del suo Rettore, prof. Salvatore Cuzzocrea, esprime tutta la propria solidarietà alla collega dell’unità di Medicina d’Urgenza e ai colleghi del Pronto Soccorso aggrediti in maniera fisica e verbale al Policlinico di Messina. L’Amministrazione universitaria ribadisce altresì la sua vicinanza a tutto il personale, medici, infermieri e amministrativi, che giornalmente nell’Azienda ospedaliera, in questa fase delicata della pandemia, è impegnato in prima linea a garantire i servizi e le cure all’utenza.
Vero è che quanto accaduto non è direttamente riconducibile all’emergenza Covid, ma occorre anche notare, con dispiacere, come il contesto attuale e le difficoltà indotte dalla pandemia molte volte ingenerino la proposizione di osservazioni sterili, se non fuorvianti, e che in ogni caso tendono ad ingenerare nell’opinione pubblica una visione deteriore della maggiore struttura ospedaliera della nostra città, i cui operatori, pur tra mille difficoltà, non diversamente da quanto avviene nel resto del Paese, prestano la loro opera con professionalità, spirito di dedizione e sacrificio.
L’Università rimane al fianco della sua Azienda ospedaliera e dei suoi operatori sanitari, docenti, ricercatori, infermieri e dirigenti delle diverse categorie, mediche e non; nei modi e secondo le modalità stabilite dalle leggi e dai protocolli d’intesa stipulati con la Regione Siciliana, condanna fermamente ogni atto vigliacco di violenza fisica e verbale contro di essi e, fermo rimanendo il diritto di critica civile e rispettosa, auspica un clima di maggior serenità e ponderatezza nei giudizi verso una Struttura che pur con tutte le criticità, presunte o tali, sta compiendo in questo momento il massimo sforzo a servizio della collettività e dei pazienti».
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