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Aggressione a due giovani gambiani, Cmdb: «Violenza e razzismo, veleni subdoli e diffusi»

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Cambiamo Messina dal Basso commenta con amarezza e preoccupazione l’episodio di violenza avvenuto il 13 settembre in via Dina e Clarenza contro due giovani provenienti dal Gambia: «Violenza e razzismo – scrivono dal movimento – sono veleni diffusi e subdoli».

Lo scorso lunedì un 31enne messinese ha aggredito due giovani gambiani, a seguito di una lite, nei pressi del Santuario di Montalto. Le vittime hanno riportato ferite giudicate guaribili in 5 e 7 giorni. L’aggressore è stato denunciato in stato di libertà per lesioni personali e porto abusivo di armi od oggetti atti ad offendere.

Oggi, Cambiamo Messina dal Basso sottolinea come questo episodio non sia un semplice e isolato fatto di cronaca, evidenziandone le radici profonde e i pericoli. «Ciò che è successo qualche giorno fa in via Dina e Clarenza – scrive Cmdb – si chiama violenza, e si chiama razzismo».

«Due ragazzi – ricorda il movimento – passavano di fronte a una casa. Ma loro non erano solo due ragazzi: erano neri. Sembra assurdo ed è atroce, ma succede questo: minaccia col coltello alla gola, colpi di pala, un’accetta in mano. Poteva trasformarsi in una tragedia. Ma in fondo già lo è. E ci chiediamo se possano mai bastare delle cure ospedaliere, l’intervento delle forze dell’ordine, il lavoro della Giustizia, quando violenza e razzismo sono veleni così diffusi e subdoli, pronti a scatenarsi in un istante. La questione è sociale, è politica, è culturale. È Umana.

E i lividi passano, e le ferite si rimarginano, ma ci sono lividi e ferite che restano dentro, e diventano paure e dolore. Un episodio eclatante e grave, figlio di mille microepisodi in cui una battuta, uno sguardo sprezzante, un atteggiamento diffidente creano il brodo di coltura che alimenta il razzismo.

Mentre mandiamo la nostra solidarietà e vicinanza ai due ragazzi vittime di questa violenza – conclude Cambiamo Messina dal Basso –, e auguriamo loro che mai prevalga lo sconforto e sempre vinca la voglia di lottare per i propri diritti, manifestiamo la nostra preoccupazione fortissima per tuttə coloro che non riusciamo a fare sentire a Casa, e ci impegniamo a lavorare ogni giorno perché questa città, questo mondo, siano sempre più capaci di accoglienza vera».

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