È l’argomento caldo delle ultime settimane, l’affidamento diretto degli impianti sportivi – tra cui lo Stadio Franco Scoglio di Messina – alla Messinaservizi Bene Comune. A intervenire anche il consigliere comunale in quota PD Alessandro Russo che invia, al Presidente del Consiglio Comune Claudio Cardile, una richiesta per un parere di legittimità.
Russo vuole sostanzialmente chiedere chiarezza sull’ atto di indirizzo per l’affidamento a Messina Servizi Bene Comune SPA degli impianti sportivi in atto non oggetto di concessione a terzi per la manutenzione e cura del verde pubblico, guardiani e custodia.
«La Giunta Municipale – si legge nella richiesta del consigliere Russo – ha proceduto a dare indirizzo ai Dipartimenti teso all’ottenimento dell’affidamento degli impianti sportivi maggiori della Città di Messina a Messina Servizi Bene Comune SpA in house
providing.
Orbene, alla luce di quanto previsto dalla deliberadi Giunta, chiedo di poter sottoporre urgentemente al Segretario Generale del Comune i seguenti quesiti e interrogativi che emergono alla luce del confronto tra le previsioni normativo-giurisprudenziali di settore e le decisioni assunte dalla Giunta».
La Messinaservizi gestirà gli impianti sportivi di Messina?
Con delibera di Giunta n° 388 del 14 giugno 2021 è stata affidata alla MessinaServizi la gestione diretta degli impianti sportivi comunali più rilevanti, a partire dallo stadio “Franco Scoglio”, comprendendo anche gli impianti di atletica leggera dei Cappuccini e “Santamaria” come anche il grande impianto natatorio dei Cappuccini.
«Rispetto a questo affidamento – continua Russo – sono diversi gli spunti di riflessione che preoccupano. Innanzitutto, l’affidamento diretto di impianti sportivi a rilevanza economica ad una società per azioni interamente pubblica come MessinaServizi che peraltro opera in regime di “in house providing” a favore del Comune è rispettoso della normativa attualmente vigente in tema di affidamento dei servizi pubblici locali?
In particolare, l’art. 192, comma 2 del Codice dei Contratti, impone all’Amministrazione pubblica di motivare la scelta del ricorso allagestione diretta, specificando le ragioni del mancato ricorso al mercato e le utilità ricavabili per la collettività dalla gestione diretta. L’Ente dovrebbe giustificare la scelta del soggetto per l’affidamento in house, rappresentando l’opzione sul piano dei costi e dei benefici per la collettività: non un’analisi di opportunità politica, come emerge dalla delibera di Giunta 388/2021, bensì
un’analisi in concreto, effettuata caso per caso, sulla base di dati comparabili.
In secondo luogo, appare chiaro come i quattro impianti sportivi che sono stati individuati dalla delibera di Giunta municipale n° 338 rientrino pienamente sotto il profilo della rilevanza economica, dal che si desume che chi li gestisce potrebbe avere potenziale di coprire tutti i costi: la dimensione, l’ambito di fruizione e il bacino di utenza e di potenziale utilizzo, infatti, li rende innegabilmente rilevanti economicamente.
Orbene, così stando le cose, è utile sapere se – essendo strutture che potenzialmente possono produrre reddito – questi impianti non dovrebbero essere precedentemente all’affidamento diretto sottoposti a ipotesi di concorrenza pubblica attraverso formule di gestione quali la “concessione di servizi”. In particolare, sia il Codice degli Appalti che la normativa che interessa la materia sembrano non consentire comunque un affidamento diretto degli impianti di rilevanza economica ma, in ossequio alle norme e ai principi derivanti dal Trattato UE, richiederebbero un confronto concorrenziale tra soggetti esterni interessati alla gestione.
Infine, laddove venissero assorbite le serie perplessità di cui sopra, ulteriori dubbi sorgono in merito alla possibilità e alla capacità tecnica da parte di MessinaServizi Bene Comune SpA di vedersi affidare la gestione di questi impianti, soprattutto in vigenza degli attuali Statuto della società e Contratto di Servizio.
Si ribadisce: fugati i pur tanti dubbi relativi all’affidamento diretto di cui si è detto sopra, e non assolti in questa sede, resta inevitabile che l’affidamento diretto a MessinaServizi non possa in alcun modo prescindere dalla modifica di Statuto aziendale e del Contratto di Servizi tra Comune e Azienda».
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