Arriva in bici, maglietta rossa No Ponte, jeans e scarpe da tennis che hanno fatto tanta strada. Cinquantanove anni, docente di Educazione Fisica alla Media “Drago”, anarchico: è Renato Accorinti quello che arriva e ci mostra il suo biglietto da visita perché lui non usa cellulari nell’era in cui non si telefona ma si “vive” con lo smartphone. Durante la conferenza stampa sul programma elettorale indossa la nuova maglia “Cambiamo Messina dal Basso”. Al termine, tra strette di mano, abbracci e incoraggiamenti, ci indica una frase scritta nel “rettangolino personalizzato” che serve quando qualcuno lo vuole contattare. Le parole sono di Federico Fellini e dicono: “L’unico vera realista è il visionario”. Pacifista, “Pazzo” per i moralisti, un guru per tanti, un modello per altri. Le definizioni di Accorinti sono come i peli della sua barba mista tra il nero e il grigio: non basterebbero a raccontarlo. Noi ci proviamo. E rigorosamente con il tu perché non sopporta il lei, anche se la “grammatica giornalistica” lo imporrebbe.
Renato, chi è l’uomo prima del candidato sindaco?
“Sono celibe, sono insegnante, vivo con mia madre, mio padre è morto”
Sei figlio unico?
“No, ho due fratelli più grandi di me, vivono fuori Messina e sono totalmente differenti da me, anche politicamente, hanno proprio altre idee, non mi somigliano”
“Sei sposato, fidanzato o single?
“Ho una compagna, Mariella, siamo insieme da dodici anni”
Ti trovi bene con lei, dodici anni accanto non sono pochi .
“Abbiamo raggiunto un equilibrio, lei lavora nelle Assicurazioni, come tutte le coppie stiamo vivendo il nostro rapporto”
E al matrimonio non ci pensate?
“Io posso dire che non mi voglio sposare, non mi appartiene il matrimonio, sono fondamentalmente un anarchico”
Ti piacerebbe avere figli?
“Non ho figli, è ovvio che mi piacerebbe, come tutti, avere figli da educare, ma ho i miei ragazzi di scuola che per me sono come figli. Sai che alcuni mi chiamano papà? C’è un legame forte con loro, la maturità è un percorso molto lungo e difficile, io cerco di indirizzarli in una via, è questo il mio compito”
Il rapporto con la fede? Sei vicino al Buddismo?
“Sono nato in questa terra, sono battezzato ma io attingo da tutte le religioni, anzi per dirla meglio attingo da tutte le spiritualità religiose, anche dall’ateo. Io incontro islamici e buddisti e non solo cattolici. Sto con tutti e da tutti apprendo”
Per molti non hai difetti ma molti pregi. E’ vero?
“Se dicono così forse è perché non riesco a odiare gli altri. Abbraccio chi mi insulta. Sai, negli anni passati, quante offese per le mie “battaglie” ho dovuto subire? Ho tanti difetti, invece; vorrei essere più riflessivo, io non sono ancora appagato della vita, io non sono uno di quelli che dice Messina fa schifo e basta, Messina siamo noi, se Messina è sporca la sporchiamo noi, mi capisci?”
Se ti chiamavano pazzo avrai fatto delle stranezze nella vita?
“Io la penso come Fellini, che diceva “L’unico vero realista è il visionario”, se questo è essere pazzo va bene, ma mi sono accorto che i pazzi nelle “lotte” sono diventati tanti; forse non sai che a 17anni ho interrotto alla Chiesa Don Orione l’omelia di Don Caione, un sacerdote che amavo. Ho preso il microfono perché non condividevo alcune cose che stava dicendo, se questo è essere pazzo…io sono come dice Fellini”
Hai un rimpianto?
“Avevo comprato un sax e non l’ho mai imparato, vorrei suonare il sax”
E un film che tieni sempre in mente?
“A scuola faccio vedere spesso L’Attimo Fuggente. Parla del mio mondo, della scuola, di credere in certe cose, di agire”.
Libri?
“Leggo molto quelli di spiritualità. Un libro su tutti è “Essere pace” di Tich Nath Han, un monaco buddista vietnamita, un illuminato. Te lo consiglio e lo consiglio a tutti i lettori”
Tu non usi telefonini, ma la tv la guardi?
“Certo, la Tv la guardo. Mi piacciono i film di Totò, non so resistere all’umorismo, non posso farne a meno. E poi vedo programmi d’informazione come Report, per tenermi aggiornato”
Metteresti giacca e cravatta per cosa? Lasciando per sempre maglietta e jeans.
“La cravatta è un bel problema, la giacca la metto dai. Per un bene comune metterei pure la cravatta, ma solo per quello. Con la cravatta non mi sento a mio agio. Mi sento impiccato. Scusatemi ma è così”.
Guidi l’auto?
“Vado sempre in bici, l’auto la uso dopo le 21 ma solo se devo fare qualcosa dove serve il mezzo, altrimenti continuo a usare la bici”
Tu sei una guida per i ragazzi che si allenano all’ex Gil. Chi sono i tuoi miti nello sport?
“Tommie Smith e John Carlos, a Città del Messico, sono stati perseguitati per aver alzato il pugno al cielo. Bisogna ricordarli perché hanno combattuto per un grande ideale e non solo per aver vinto record e medaglie. La Cia gli ha reso la vita un inferno per quello che hanno fatto. Se oggi c’è Obama a capo degli Stati Uniti si deve anche a loro”
E tra i politici?
“Pertini, Sandro Pertini è stato semplice onorando più di tutti la carica di Presidente della Repubblica. Ha combattuto il fascismo ed è stato in carcere per la libertà. E’ stato Presidente e in maniera semplice. Le due cose, come vedi, possono andare insieme”
C’è un desiderio oggi, a parte diventare sindaco di Messina, che vorresti esaudire?
“Quando sarà terminata l’attività politica vorrei vivere sei mesi a Messina e sei mesi in India, in Tibet. Dalla saggezza di quei popoli attingo molto. Vorrei collaborare con loro. Ho incontrato già tre volte il Dalai Lama e sono stati momenti unici”.
@Acaffo
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