Abusivismo edilizio, inquinamento, pesca illegale: Sicilia al 3° posto nel report Mare Monstrum

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È stato appena pubblicato Mare Monstrum 2020, il report redatto dall’Osservatorio nazionale ambiente e legalità di Legambiente. Come ogni anno, il dossier fotografa l’ecomafia perpetrata ai danni di tutta la costa italiana: abusivismo edilizio, inquinamento, pesca illegale.

Il quadro complessivo non promette niente di buono per il nostro mare. La Sicilia, infatti, nella classifica generale si posiziona al terzo posto per le trasgressioni ambientali, preceduta solo da Campania e Puglia. Primeggiando in quella della pesca illegale, con 1.204 infrazioni accertate.

Più in generale, secondo Mare Nostrum sono 23.623 i reati contestati nel 2019 in tutta Italia, con un incremento del 15,6% rispetto al 2018. Sono invece 6.486 i sequestri effettuati (con un incremento dell’11,2%), per un valore economico che ammonta a circa 520 milioni di euro.

Quello che non è cambiato

Stando ai numeri del dossier, quindi, le condizioni ambientali del nostro Paese non sono cambiate, anzi c’è stato un incremento di attività illecite sulle coste italiane. «Per qualche mese – si legge nel dossier – ci siamo illusi che qualcosa potesse cambiare, che nulla dovesse per forza tornare come prima.

Con la pandemia da Covid-19 e il lungo periodo di lockdown abbiamo avuto la chiara dimostrazione di quanto incida negativamente la pressione antropica sull’ecosistema e, ancor più, di quanto sia devastante l’impatto delle attività illecite. In assenza di scarichi industriali, i fiumi si sono rapidamente ripuliti, salvo poi, pochi giorni dopo la ripartenza, tornare a subire l’avvelenamento da parte degli ecocriminali.

Insomma, l’illusione, purtroppo, è svanita ben presto. Abbiamo scoperto che c’è chi ha continuato senza sosta a lavorare nei cantieri abusivi anche in piena emergenza sanitaria. Colate di cemento illegale, inquinamento delle acque, pesca di frodo. Sono sempre loro i nemici del mare che continuano ad allarmare Legambiente».

Mare Monstrum 2020 – i numeri del dossier di Legambiente

Mare Monstrum sviluppa le analisi elaborando i dati forniti dalle Forze dell’Ordine e dalle Capitanerie di Porto. Lo studio fotografa – prima dell’emergenza coronavirus – l’impatto delle attività illegali sui mare e sulle coste italiane. La Sicilia nella classifica generale dei reati contestati si posiziona al terzo posto. Con 2.627 infrazioni accertate, 2.344 persone denunciate e arrestate e 605 sequestri effettuati.

«Il 52,3% di tutte le infrazioni contestate si concentra in Campania, Puglia, Sicilia e Calabria, ossia le cosiddette quattro regioni a tradizionale presenza mafiosa».

La classifica generale di Mare Nostrum:

  • abusivismo edilizio e reati legati al ciclo del cemento: 42,5% , con oltre 10mila infrazioni. Le regioni più colpite sono state, nell’ordine, Campania, Puglia, Lazio, Calabria e Sicilia;
  • inquinamento: 33,1% (cattiva depurazioni degli scarichi civili e industriali, impianti petroliferi, plastica (fenomeno del littering). Le regioni più colpite sono: Campania, Puglia, Lazio, Calabria e Toscana;
  • pesca illegale: 22%, con 555mila chili di pescato, quasi 69mila metri di reti killer e oltre 7.500 attrezzi da pesca finiti sotto sequestro;
  • reato di infrazione al codice della navigazione: 2,4%, con 571 infrazioni.

Mare Monstrum – i numeri in Sicilia

All’interno di Mare Monstrum 2020 la Sicilia si posiziona al terzo posto, i reati ambientali ai danni del mare siciliano nel dettaglio:

  • Infrazioni per km di costa: la Sicilia si posiziona al 14° posto, con 2.627 infrazioni accertate, per 1.483,9 di chilometri di costa e 1,8 di infrazioni per chilometro.
  • Cemento illegale: la Sicilia si posiziona al 5° posto, con 933 infrazioni accertate, 505 persone denunciate e arrestate e 268 sequestri effettuati.
  • Mare inquinato: la Sicilia si posiziona al 7° posto, con 421 infrazioni accertate, 584 persone denunciate e arrestate e 227 sequestri effettuati.
  • Pesca illegale: la Sicilia è prima in classifica, con 1.204 infrazioni accertate, 1.186 persone denunciate e arrestate e 41 sequestri effettuati.

 

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