Canile Millemusi o “mille abusi”? Lega difesa cani: “Animali maltrattati e lasciati morire”

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La morte sospetta di 38 cani, denunciata il mese scorso dal consigliere comunale Libero Gioveni e dal M.e.t.a, ha acceso i riflettori sul canile “Millemusi” di Castanea e in particolare sulle condizioni sanitarie degli animali ospitati. La struttura è da tempo finita nel mirino della Lega Nazionale per la difesa del cane che questa mattina, durante una conferenza stampa, ha deciso di informare l’opinione pubblica su quello che – a loro dire – accade quotidianamente all’interno del canile, commissariato dallo scorso 11 marzo dopo il furto di schede elettorali e la mancata approvazione del bilancio.

Il neo presidente della Lega Nazionale per la difesa del cane Annalisa Bertolani punta il dito contro i precedenti gestori e descrive una situazione infernale in cui gli indifesi animali sono costretti a vivere. Bertolami accusa l’ex presidente della Lega, nonché responsabile del canile, Caterina Merenda e il veterinario Alessandro Taormina, di maltrattamenti, comportamenti sadici ai danni dei cani a cui si aggiungono negligenze amministrative.  Uno scenario totalmente opposto a quello illustrato poche settimane fa dai vecchi gestori che davanti ai giornalisti avevano respinto ogni accusa attribuendo a malattie incurabili il decesso dei 38 cani da cui ha avuto origine il tutto.

Questa mattina, il racconto dei volontari è stato a tratti raccapricciante. “Il veterinario Taormina – si legge nel documento presentato dalla Lega Nazionale per la difesa del cane – ha ripetutamente affermato, con l’approvazione della signora Merenda, che i cani si educano con la paura. Non ha esitato a mettere in pratica questa teoria, prendendo a calci e a colpi di bastone cani indifesi che avevano il solo torto di essere cuccioli festosi e saltellanti alle gambe. Di questi episodi è stata messa al corrente la signora Merenda, la quale ha sempre difeso Taormina”.

Le condizioni dei cani, secondo una volontaria, sono critiche. “Frequento il canile da quasi un anno, con il passare del tempo ho notato sempre più animali malati e malconci. La mia attenzione è stata attirata da una cagnolina che emanava un odore terribile simile a quello di un cadavere. Pensavo di trovarla morta all’interno della cuccia, ma ho invece scoperto che aveva una zampa in necrosi“.

Secondo i volontari e la stessa presidente Bertolami, il veterinario Taormina si è reso responsabile di ritardi e omissioni nella comunicazione alle Autorità competenti di ingressi,decessi e affidi di cani, continuando a ricevere contributi dal Comune di Messina per animali  non più presenti in canile. Inoltre il medico – in base a quanto riportato dal documento – pur essendo vincolato da un contratto che prevedeva una presenza giornaliera di 4 ore, era quasi sempre assente. Nelle poche volte in cui era presente, rimaneva chiuso in ufficio o si dedicava all’allevamento di pesci e api. Quest’ultima attività, secondo Bertolani, è incompatibile con la presenza dei cani che rischiano di essere punti dagli insetti e andare incontro a pericolose infezioni.

“Più di una volta – precisano i volontari – abbiamo visto con i nostri occhi arrivare cani in condizioni gravissime e in stato di grave sofferenza, disidratati, con ferite in necrosi già piene di larve. Questi cani non sono stati degnati di uno sguardo dal dottor Taormina, ma sbattuti in un box umido e freddo dove, privi di ogni cura, sono morti nel giro di pochi giorni”.

La Lega Nazionale del Cane, il 4 gennaio scorso, ha deliberato il licenziamento dello stesso Taormina per poi presentare regolare denuncia all’Autorità giudiziaria. Ma la situazione non sembra essere cambiata. “Oggi – spiega Annalisa Bertolami – la Sezione di Messina è commissariata e purtroppo tutto ciò che abbiamo esposto succede ancora perché il veterinario Taormina si trova inspiegabilmente al suo posto. Con questo sciagurato commissariamento la situazione si è anzi aggravata. Alcuni settori del canile sono stati interdetti al pubblico e agli stessi volontari,  mettendo dei lucchetti ai cancelli. Nella zona recintata si trovano cani malati e moribondi che nessuno deve vedere”.

Intanto, l’assessore all’Ambiente Daniele Ialacqua ha confermato la volontà di far luce sull’intera vicenda. Nei prossimi giorni la Lega Nazionale per la difesa del Cane effettuerà un sopralluogo nel canile Millemusi.

 

Ovviamente, la redazione di Normanno è disponibile a pubblicare eventuale replica delle persone chiamate in causa.

Andrea Castorina

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  1. È stato fatto qualcosa per portare via quegli animali da quel posto?

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