Canile Millemusi, il M.E.T.A. attacca: “Cani morti perchè non curati”

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Randagio nei pressi della Caronte
Randagio nei pressi della Caronte

La settimana scorsa il consigliere Libero Gioveni ha acceso i riflettori sul canile “Millemusi” di Castanea in seguito alla morte di 38 cani avvenuta nel 2015. L’esponente Udc, atti ufficiali alla mano, ha denunciato l’anomala vicenda, registrando i numerosi decessi attraverso i microchip relativi all’anno 2015 che gli sono stati forniti dalla sezione di Messina del M.E.T.A. (Movimento Etico Tutela Animali e Ambiente). In seguito alla segnalazione, la Lega Nazionale per la difesa del cane, insieme ai proprietari del “Millemusi”, hanno risposto duramente agli attacchi sottolineando come le morti abbiano colpito cani anziani o affetti da gastroenterite.

Ma le rassicurazioni provenienti dal rifugio comunale non convincono il M.E.T.A. che ritorna sulla vicenda con una nota stampa sottolineando come la situazione sia addirittura più grave. “La morte di 38 cani in 8 mesi da Gennaio ad Agosto 2015, di cui 9 morti in soli 3 mesi dall’entrata in canile – spiega il presidente Letterio Ivardo –  è solo la punta di un iceberg.Questo grazie alla mia perseveranza, poiché richiedere i microchip, atti pubblici, è considerato segreto di stato.Non si sa quanti ne sono morti dal 2010 al 2015 ma da volontari vicini al canile ho saputo che sono veramente molti. Durante la conferenza stampa di giovedi’ scorso si è detto che molti cani erano anziani, ed altri cuccioli morti di gastro.Ora mi chiedo cosa ha fatto di concreto il dott.Taormina per curare questi cani? Che tipo di terapia ha somministrato? Che esami diagnostici ha fatto? Inoltre la domanda piu importante: quando li ha curati visto che il canile chiude alle 13,00 e riapre l’indomani alle 8,30?  Per gravi patologie come la gastro,erlichia,leishamania,insufficienza renale,epatica ed altre patologie bisogna somministrare una terapia forte mattina e sera,  come ha fatto il dott.Taormina a curarli? A mio parere gran parte dei  cani sono morti perché non curati :sia questi 38 ,che  altri nel periodo dal 2010 al 2014”.

“Chiedo pubblicamente – continua Ivardo –  di conoscere i microchip dei cani deceduti ,le cartelle cliniche,  la terapia per ogni cane che  e’ stata somministrata dal Veterinario.Un conto è che un cane muoia di vecchiaia, un altro è che un cane pur anziano e malato muoia perché non curato. Lo stesso dicasi per i cuccioli o cani adulti ed il fatto di non averli curati diventa maltrattamento con conseguenza morte reato penale perseguibile d’ufficio”.

Il presidente del M.E.T.A. solleva, inoltre, dei dubbi sulle condizioni in cui i cani vivono all’interno della struttura. “La volontaria e associata alla Lega del cane Francesca Panarello  ha salvato un cane con le ferite in putrefazione senza cure alcune e lasciato al suo destino. Altro esempio mi è stato fornito dall’emittente televisiva Rtp giovedi’ scorso durante il servizio per il canile Millemusi.Infatti  hanno mostrato un cane che si è alzato a stenti con la zampa rotta penzoloni senza nessuna cura e anche lui abbandonato a se stesso”.

“Da persone vicine al canile ho saputo che alcuni cani sono morti sbranati da altri cani poiché inseriti nei box con cani estranei e tutto questo si dovrebbe evincere dalle cartelle cliniche. Chiedo una commissione d’inchiesta formata da veterinari super  partes, che possa analizzare le cartelle cliniche e la causa della morte di tutti i cani deceduti dal 2010 al 2015 e  se effettivamente sono stati curati o lasciati al loro destino.Ho dato mandato ai miei legali di preparare un esposto ben dettagliato alla Procura della Repubblica per maltrattamento continuato con conseguenza morte e chiunque abbia sbagliato dovrà pagare”.

Ivardo avanza successivamente delle alternative. “Propongo di dislocare circa 100 cani  di taglia, sesso ed eta’ diversa,in più fasi, in altre strutture al Nord gestite da Associazioni di comprovata serietà e affidabilità, eventualmente anche sezioni della stessa Lega del Cane dove magari il randagismo è molto minore con la possibilità dei cani di essere adottati e non  farli morire nei box seppure a norma. Naturalmente i cani rimarrebbero sempre sotto tutela del Comune di Messina fino all’adozione definitiva.Inoltre mi piacerebbe  con la nuova gestione ,che i cani avessero piu tempo da trascorrere in sgambamento magari allungando l’orario del canile anche nelle ore pomeridiane,organizzando incontri ed eventi per far conoscere da vicino questo meraviglioso amico dell’uomo. Chiedo inoltre, visto che ci sono gli incentivi per le adozioni ,di far conoscere questa iniziativa alla cittadinanza con campagne pubblicitarie mirate ,sia su carta stampata che su emittenti locali. Ritengo un nostro dovere morale far di tutto affinchè ogni cane o gatto abbia una famiglia”.

Il M.E.T.A. sposta poi l’attenzione sul fenomeno del  randagismo, vera piaga in città.  Presento tre casi concreti – precisa Ivardo – Nerina la cagnolina seduta su un cumulo di spazzatura è stata salvata e adottata da me, è anziana e le  sono state riscontrate: insufficienza epatica,renale,noduli epatici,piena di zecche e pulci, erlichia,e leishamania, magari se fosse stata curata in tempo avrebbe potuto vivere più serenamente senza grosse sofferenze.L’altro cagnolino nero staziona all’imbarco della Caronte  da 10 anni circa, in condizioni pietose: pelo tutto arruffato e trasandato, sicuramente pieno di zecche e pulci e chissà quante altre malattie. Ma per la tutrice è invisibile, è sufficiente che mangi  gli avanzi poi tutto il resto è relativo.L’altro cagnolino seduto vicino alla spazzatura è in via Don Blasco e anche per lui nessuna cura, e’ abbandonato a se stesso.Per tutti i cani di quartiere chiedo un protocollo d’intesa tra L’Asp,le volontarie, e le cliniche convenzionate con il Comune, che abbiano maggiori responsabilità nei confronti di questi cani, che li possano curare, mettere gli antiparassitari, e trattarli da creature viventi senzienti e no da invisibili, senza attendere che il cane sia agonizzante.Sono disponibile anch’io ad aiutare le volontarie a curare i cani e dar loro maggiore benessere.Si potrebbero mettere anche delle cuccie come in Turchia precisamente ad Istanbul (allego foto) per farli stare al riparo sia dal freddo e dalla pioggia ma anche dal caldo.Visto che i cani vaganti una volta sterilizzati debbono stare sul territorio facciamo in modo che possano stare meglio possibile. Cambiare si puo’ e il cambiamento siamo noi!!!!!!! Diamo voce una volta per tutte a chi non ne ha e grida in silenzio in cerca di aiuto”.

 

 

 

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