Conferenza stampa al cinema con tanto di popcorn per illustrare un progetto di riqualificazione della zona Nord di Messina ideato da un giovane laureato di 22 anni, Gabriele Marchetta. Cosa prevede? La creazione di una vera green way suddivisa in cinque tratti, che arrivi dall’annunziata al Pilone, e che preveda ovviamente spazi verdi, luoghi di aggregazione e una seconda vita per l’ex Sea Flight. A dialogare con lui, il candidato sindaco Maurizio Croce e la candidata al consiglio comunale Eleonora Urzì Mondo (Ora Sicilia).
Ad introdurre la conferenza e l’ideatore del progetto è stata la candidata di Ora Sicilia Eleonora Urzì Mondo: «Si parla tantissimo di fuga di cervelli, i dati ci dicono che negli ultimi 20 anni ci sono 30mila persone in meno. Se la scelta non è libera, ma è dettata da mancanza di lavoro e opportunità, anche all’interno di una città che potrebbe dare tanto, è una cosa inaccettabile. Se poi ci troviamo davanti a giovani di valore che vogliono fare qualcosa per Messina, mettendoci dentro il loro know how non è concepibile che la classe politica non ascolti. Visione e programmazione sono fondamentali. Gabriele ha un bellissimo progetto per la città. E vi dico anche che c’è un progetto, cui partecipa il mio studio, che è quello della creazione di un Creative Lab, un contenitore di idee e di proposte. Le risorse a Messina ci sono, bisogna fare rete».
Una greenway per Messina: il progetto di Gabriele Marchetta
Il progetto presentato da Gabriele Marchetta, 22enne laureato in “Pianificazione e tutela del territorio e del paesaggio”, consiste nel riqualificare la zona nord di Messina, come si diceva, implementando la pista ciclopedonale già esistente, aggiungendo dei tratti e creando dei luoghi di aggregazione e degli spazi a verde. L’idea è quella di una greenway che colleghi l’Annunziata a Torre Faro, portando i cittadini direttamente fino al Pilone. Si tratterebbe, ci ha spiegato, di un progetto di facile realizzazione, con un dispendio in termini di tempi e di risorse economiche abbastanza contenuto.
La greenway immaginata da Gabriele Marchetta potrebbe essere suddivisa in cinque tratti:
- Tratto Annunziata-Sant’Agata;
- Tratto Sant’Agata-Ganzirri;
- Tratto Ganzirri-Torre Faro;
- Tratto attraverso il Villaggio di Torre Faro;
- Tratto lungo la spiaggia del Pilone.
Per ogni tratto sono immaginati interventi specifici, in relazione a ciò che già è presente. Laddove la pista ciclabile c’è, si tratterebbe di ammodernarla, di ampliare il marciapiedi per i pedoni, di aggiungere piante e fiori in base alle necessità del territorio. Nel tratto che circonda il lago di Ganzirri, per esempio, andrebbe rifatta la pavimentazione, in calcestre, in modo da consentire il passaggio delle bici e dei pedoni.
«L’elemento principale del progetto – ha precisato Gabriele Marchetta –, riguarda l’area del Pilone e in particolare l’ex Sea Flight. Perché demolire l’ex Sea Flight, che ha una sua importanza storica, quando la si può riqualificare e trasformare? Basti pensare a esempi di architettura industriale come “Le ciminiere” di Catania, oggi centro fieristico, o la “Forgiatura” di Milano». L’idea, per il vecchio cantiere navale di Torre Faro, sarebbe quella di realizzare un centro dedicato allo sport – in particolare agli sport estivi – con tanto verde attorno.
Maurizio Croce: «Quando immagino torre faro lo immagino come Marzamemi»
A commentare il progetto, il candidato sindaco del centrodestra alle prossime elezioni amministrative a Messina, Maurizio Croce: «Un candidato sindaco – ha affermato – deve avere una visione globale della città e deve immaginare di scrivere un programma del breve termine, uno del medio e uno del lungo. Messina ha bisogno di ritrovare una sua anima, una sua identità».
«Quando si immagina la riqualificazione di Messina – ha proseguito – si dice sempre che la risorsa più importante che abbiamo è il mare. Quello su cui ci siamo sempre soffermati sono le zone che sono poi diventate simbolo dell’affaccio a mare come l’ex fiera e la Zona Falcata. La verità è che su queste aree l’amministrazione comunale non ha competenza diretta, perché sono competenza dell’Autorità Portuale. Si può dialogare. Parlare solo di queste zone limita il discorso».
«Una cosa va detta chiara – ha aggiunto – non sarà facile rilanciare la Zona Falcata, i tempi e i costi sono qualcosa che possiamo iniziare a prendere tra minimo 10 anni. È una zona fortemente contaminata per scelte fatte dai nostri avi, non sono scelte recenti. È un tema illusorio, bisogna concentrarsi su altre zone dimenticate, ma che secondo la mia visione rappresentano il valore aggiunto di questa città. Il borgo di Torre Faro, se riqualificato, può rappresentare un punto di attrazione turistica per Messina. Quando immagino torre faro lo immagino come Marzamemi. Il progetto di Gabriele è una riqualificazione, qualcosa che si può fare relativamente in poco tempo e senza un eccessivo dispendio di risorse, potrebbe rappresentare un elemento di un programma dei primi 100 giorni. Bisogna comunque confrontarsi con chi risiede a Torre Faro, bisogna avere chiaro cosa fare con la viabilità».
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