Una giornata complicata quella delle elezioni amministrative del 12 giugno 2022 a Messina, a causa delle lunghe code createsi ai seggi, tra problemi tecnici e rallentamenti derivanti dall’elevato numero di schede consegnate agli elettori. Chiuso l’election day, i dati dell’affluenza sono impietosi: solo il 55,64% degli aventi diritto ha effettivamente votato, tra chi ha rinunciato di fronte ai problemi riscontrati e chi alle urne non ci è proprio andato. In ogni caso, adesso è il momento degli scrutini: concluso quello dei referendum sulla giustizia, è adesso il turno di Montemare. Poi, dalle 14.00, inizia lo spoglio per le comunali. In serata – si spera – sapremo chi sarà il nuovo sindaco di Messina o, più probabilmente, chi dei cinque candidati si scontrerà al ballottaggio del 26 giugno 2022.
Mentre per i Referendum sulla giustizia il verdetto è già stato pronunciato, con un’affluenza complessiva in Italia del 20%; per il referendum Montemare hanno votato 99.083 elettori con una percentuale del 51,59%. Il quorum è stato raggiunto sia nei territori interessati dall’eventuale scissione sia nel resto di Messina e adesso si attende quindi lo spoglio per avere il risultato definitivo. Intanto, fiato sospeso per i cinque candidati alla carica di sindaco di Messina (e per gli oltre 700 aspiranti consiglieri comunali).
Elezioni Messina. De Domenico: «Deficit di democrazia»
Finito il periodo di silenzio stampa, sono arrivati i primi commenti. Franco De Domenico, candidato sindaco del centrosinistra ha commentato l’andamento della giornata, con tutti i problemi che ci sono stati ai seggi: «Oggi, dal pomeriggio, conosceremo i risultati delle urne e capiremo i frutti di un lungo lavoro nel quale ci abbiamo messo tutto quanto potevamo, senza risparmiarci un giorno: passione, forza, idee, amore per questa città ci hanno motivato e incoraggiato. A urne chiuse, quindi, si va a dormire con tanta adrenalina in corpo».
«Non posso nascondere – ha poi aggiunto – l’amarezza per una tornata elettorale non certo impeccabile. Io stesso ho raccolto tante segnalazioni di cittadini che hanno avuto enormi difficoltà a individuare la sezione in cui erano iscritti, perché non coincideva con il numero (o addirittura il plesso scolastico) indicato nella tessera elettorale. Anche questo è specchio di una macchina amministrativa che, ridotta all’osso, non può garantire la qualità dei servizi che i messinesi meritano. Non si può trascurare il deficit di democrazia venutosi a creare visto che molta gente non ha potuto esercitare il diritto al voto. Le percentuali sull’affluenza ne sono la riprova».
A conclusione, una stoccata contro chi in queste ore avrebbe infranto la regola del silenzio elettorale: «Nel frattempo – conclude De Domenico –, i responsabili di questa situazione, invece di riconoscere le proprie colpe, non avevano di meglio da fare che rendersi protagonisti di clamorose violazioni del silenzio elettorale. Ci aspettiamo un intervento delle autorità garanti. Per adesso, ci prepariamo a una giornata importante, fiduciosi di raccogliere i frutti di quanto abbiamo seminato. Grazie a tutte e tutti coloro che oggi ci hanno dato fiducia e consenso”, conclude il candidato sindaco».
Basile: «Esercizio di democrazia importante, seppure faticoso»
A commentare sui social, a chiusura del silenzio elettorale, il candidato sindaco di Sicilia Vera, Federico Basile, che attribuisce i tanti disagi alla decisione di votare per le elezioni amministrative e i sei referendum in un’unica giornata: «Ringrazio tutti i cittadini che, malgrado i disagi affrontati, hanno esercitato il loro diritto di voto. Abbiamo fatto lunghe file, visto gente andar via delusa, persone alla disperata ricerca del proprio seggio… Disagi e problemi che sono stati determinati o aggravati dalla scelta sbagliata di far votare in un solo giorno. Comunque è stato un esercizio di democrazia importante, seppure faticoso. Grazie a tutti!».
Totaro: «Macchina amministrativa fallimentare»
A commentare, questa mattina, anche il candidato sindaco Salvatore Totaro: «8 schede da votare, messinese tardivo nelle azioni da svolgere, macchina amministrativa fallimentare, governo tendente a privare il cittadino anche della democrazia del voto per una inconciliabile e drastica riduzione del tempo di voto. Silenzio totale sui referendum dove oltre a milioni di euro spesi inutilmente la gente ignara rimane attonita davanti ai quesiti. Bisogna che ogni candidato sindaco possa avvalersi massimo di due o tre liste di supporto e fare confronti diretti tra i candidati per farsi conoscere dalla gente per tutto ciò che si e’ e si fa altrimenti si perde il sale della democrazia e del voto pulito. Vergogna assoluta e se non porremo rimedio a tutto ciò verremo privati di voto e di scelta democratica e tutto ci verrà imposto».
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