Le Isole Eolie sono senza docenti, a Vulcano la scuola sarà aperta solo questa settimana, mentre i professori eoliani prestano servizio nel nord Italia. È questo il paradosso che si sta vivendo da ormai un mese nelle isole.
Sono ben 8 i docenti isolani che sono stati assegnati a scuole al nord: quattro docenti alla primaria e quattro alle superiori. Alcuni sono lontani da casa da più di 10 anni e intanto nelle isole dove potrebbero lavorare vicini a casa manca il personale docente nelle scuole.
È per questo che il sindaco Marco Giorgianni ha chiesto, al premier Paolo Gentiloni e al Ministro della Pubblica Istruzione Valeria Fedeli, una deroga per la scuola nelle isole minori e la priorità di rientro per i docenti residenti in questi arcipelaghi.
«La situazione nella quale ci troviamo è davvero paradossale – racconta Graziella Bonica di Filicudi che insegna a Radicofani, un paesino di montagna in provincia di Siena – le nostre scuole scioperano per mancanza di organico, e noi, insegnanti e madri eoliane chiamate a 1000 e 1500 km di distanza dalla nostra terra a insegnare ad alunni di altre città. Con dispendio di energie, economico e familiare senza pari».
«Provo rabbia – aggiunge la docente – e stupore vedendo che nella pluriclasse in cui insegno in un paese di montagna, per 34 bambini, ci sono circa 9 insegnanti, tra sostegno, prevalenti, inglese e religione. E mi chiedo: ma che male hanno fatto i bimbi delle Eolie per scontare questa ingiustizia? Perché hanno una sola insegnante le pluriclasse delle isole? O peggio: perché sono costretti a lasciare la propria scuola per andare a Milazzo o altrove? Il diritto allo studio è nazionale. Mettano mense e tempo pieno».
La speranza è che questi bambini possano tornare presto a scuola e fruire del loro diritto allo studio senza spostamenti.
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