Proseguono i lavori di consolidamento della collina di Calatabiano su cui passano i quattro tubi provvisori dell’acquedotto Fiumefreddo, sistemati in seguito all’emergenza idrica dell’autunno 2015. E a distanza di quasi due anni il traguardo sembra essere vicino: entro maggio, infatti, si dovrebbe procedere con la posa della nuova condotta.
Lo annuncia Aldo Bonina, funzionario della Protezione Civile. “Siamo quasi a metà dell’opera di consolidamento – precisa – i nuovi tubi verranno sistemati più a monte rispetto alla zona che attualmente ospita la condotta, in modo da evitare problemi di natura idrogeologica. Bisognerà poi attendere alcune settimane per ottenere un’adeguata presa del cemento che deve seguire un periodo di stagionatura, successivamente l’Amam potrà posare i nuovi tubi. Dopo il collaudo, potrà iniziare la messa in servizio della condotta. Presumibilmente ciò dovrebbe avvenire entro maggio”.
Tra due mesi, dunque, potrebbe essere finalmente la parola fine ad una storia fatta di annunci, incertezze e date ballerine. Ma il presidente dell’Amam, Leonardo Termini, non ha alcun motivo per esultare, considerando le altre criticità ancora non risolte che costituiscono una minaccia per l’approvvigionamento idrico dell’intera città. “Il fatto che dai rubinetti esca acqua – precisa Termini – non è un motivo per essere sereni. Abbiamo ancora quattro tubi provvisori a Calatabiano a cui si aggiungono i problemi di Forza D’Agrò. Siamo ancora in emergenza idrica, inutile dire il contrario”.
E a proposito di Forza D’Agrò, dallo scorso novembre, giorno in cui dalla Regione sono arrivate rassicurazioni circa il cofinanziamento per la messa in sicurezza della collina, nulla si è mosso. I cassetti dell’Amam conservano ancora il progetto per 1 milione e 400mila euro, cifra necessaria ad intervenire sul costone franato e a spostare di 300 metri la condotta. Tutto però rimane in standby visto che da Palermo permane un silenzio assordante”. Sulla vicenda abbiamo provato ad interpellare l’assessore regionale al Territorio, Maurizio Croce, senza però riuscire a stabilire un contatto telefonico.
Attese che non fanno dormire sonni tranquilli al presidente Termini. “Sono stanco di questo balletto di date, gli organi preposti devono portare avanti il lavoro visto che si tratta di assicurare un servizio vitale a migliaia di famiglie. E’ una situazione intollerabile, lo dico prima di tutto da cittadino”.
Andrea Castorina
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