Vigili Urbani, Santagati: “Nostri mezzi come quelli della Banda Bassotti”

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E’ un vero e proprio braccio di ferro quello che vede protagonisti il comandante della Polizia Municipale Calogero Ferlisi e il commissario Biagio Santagati. Quest’ultimo ha chiesto di essere rimosso dal ruolo di responsabile della sezione Annona e Nucleo Decoro, ma finora ha ricevuto un secco no dai piani alti.

Santagati è un fiume in piena, pensa addirittura alle dimissioni per poi ripiegare sulla richiesta di trasferimento. “La situazione è divenuta insostenibile – ha spiegato il commissario ai microfoni di Normanno -. Lavoro in condizioni critiche con una squadra ridotta all’osso, a tal punto che oggi non siamo riusciti a svolgere un servizio. Parte del personale è stato trasferito e negli uffici sono rimaste cinque unità. Ciò rende difficoltoso il disbrigo della pratiche e le quotidiane operazioni informatiche”.

In strada la situazione peggiora drasticamente. “La sezione Annona – precisa Santagati – ha a disposizione tre veicoli. I furgoni assomigliano a quelli della Banda Bassotti, illustrati nel fumetto di Topolino. Un cittadino ci ha addirittura scambiati per venditore di pane. Un mezzo ha uno vetro rotto ed è impossibile aprire lo sportello posteriore. Chi guida deve fare i conti con temperature che superano i 40 gradi e con una costante puzza di nafta che fuoriesce dal vano motore. Alcuni colleghi sono finiti in ospedale, probabilmente per le condizioni insalubri dei mezzi. Ma secondo il Comando questi furgoni sono in regola, ma io ho i miei dubbi”.

Oltre al danno, è arrivata puntuale anche la beffa. Santagati, infatti, si è collocato agli ultimi posti nella graduatoria che certifica la produttività dei commissari. “Ho preso il punteggio di 0.80, risulto il peggiore di tutti, nonostante abbia avuto 27 comandi. Una bocciatura motivata dall’assenza della pistola d’ordinanza. Questo è il colmo, considerando che alla luce della graduatoria ho perso diverse centinaia di euro dallo stipendio”.

Santagati, dunque, ha già le valige in mano e continua a chiedere un trasferimento. “Non posso stare più in quest’ufficio, la mia famiglia è in pericolo, viste le aggressioni e gli atti vandalici che ho subito. E’ finito il mio tempo all’Annona”.

Andrea Castorina

 

 

 

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