Negli ultimi mesi, a Palazzo Zanca, in tanti hanno gridato “al lupo al lupo” in relazione alla mozione di sfiducia annunciata da quasi tutti i gruppi politici, e mai portata al termine. Nonostante i vari proclami, l’amministrazione Accorinti resta ben salda alla guida della città e lo stesso discorso legato alla sfiducia ha ormai perso di credibilità. Il Consiglio comunale è riuscito a ridicolizzare un provvedimento serio che sarebbe servito ad azzerare i quadri politici di una città ormai morente. La questione sfiducia, infatti, meritava di essere trattata con serietà, ma ciò in alcuni casi non è avvenuto, e chi da fuori assiste a tutto questo non può che indignarsi.
L’ultimo a manifestare la volontà di mandare a casa l’attuale amministrazione comunale era stato l’Udc che, supportato da Ncd, aveva più volte annunciato di voler presentare la mozione già a giugno. Ma due giorni fa il gruppo centrista ha deciso di rinviare tutto a data da destinarsi. E dire che Giampiero D’Alia, nel commentare gli sterili tentativi delle alter forze politiche di sfiduciare Accorinti, lo scorso gennaio aveva pronunciato testuali parole: “la sfiducia si fa, non si annuncia”. Dichiarazione che suona oggi come paradossale.
Intanto, continua a tenere banco la polemica tra il capogruppo Forza Italia Giuseppe Trischitta e lo stesso Udc. Scontro nato in seguito alla mancata presenza del gruppo capitanato in Aula da Mario Rizzo alla votazione del Previsionale 2015, già scossa dalle dichiarazioni del commissario Pd Ernesto Carbone che aveva definito “irresponsabili” coloro che avrebbero votato il bilancio. Durante la conferenza stampa di venerdì scorso Trischitta era invece tornato ad attaccare Giovanni Ardizzone: “Uno come Giovanni Ardizzone che si è candidato come prossimo sindaco non può imporre al suo gruppo di disertare l’Aula”.
Oggi, invece, è arrivata la replica dell’Udc con due comunicati distinti firmati dal capogruppo Mario Rizzo e dal leader Giampiero D’Alia.
“Gli attacchi volgari all’Udc – ha spiegato Rizzo – da parte del consigliere comunale Giuseppe Trischitta e dell’onorevole Ernesto Carbone sono la prova evidente dell’incapacità politica di chi prima ha generato questa condizione di sfascio di Messina e poi va alla ricerca di una verginità perduta. La nostra posizione è chiara, coerente e trasparente. O Consiglio comunale e giunta si dimettono o presenteremo la mozione di sfiducia nei tempi che abbiamo già annunciato. Qui di inaffidabile c’è solo il Partito democratico. Un partito allo sbando che deve farsi perdonare la sua bulimia di potere passata presente e futura”.
D’Alia ha invece preferito far prevalere l’ironia. “Ho letto in questi giorni dichiarazioni di esponenti politici messinesi di altissimo livello come Trischitta e Carbone. Confesso di non essere all’altezza per replicare ad attacchi così volgari. Non posseggo, infatti, le loro evidenti qualità politiche e morali”.
Andrea Castorina
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