Negozio chiuso

Commercianti messinesi bloccati dalla burocrazia. L’allarme: “Pratiche ferme da mesi, porte chiuse”

Pubblicato il alle

2' min di lettura

Ancora una volta,  una seduta della X Commissione, ha registrato l’allarme lanciato dai rappresentanti di commercianti ed imprenditori della città messi in ginocchio da ostacoli burocratici diventati un vero e proprio muro di gomma.

In particolare, durante i lavori dell’organo consiliare presieduto da Daniele Zuccarello,  Andrea Passione, in rappresentanza della Confesercenti, ha descritto ciò che gli esercenti messinesi affrontano per mettersi in regola o confrontarsi con gli uffici del Dipartimento Patrimonio. “Invece che pensare alla propria azienda sono costretti a star dietro montagne di carte, pratiche che si fermano inspiegabilmente per mesi, porte chiuse”.

“Nella X Commissione – spiega il consigliere Zuccarello –  ancora una volta ci siamo trovati davanti alla realtà di un ufficio pubblico del comune di Messina, nella fattispecie il dipartimento Patrimonio, che rallenta l’iter burocratico della pratiche di occupazione di suolo pubblico. Soltanto a Messina, un ragazzo non ha risposta per aprire un chiosco in 6 anni come il nostro amico Alberto Smedile. Solo in questa città chi vuole regolarizzare la propria posizione non lo può fare, come gli esercenti di via Tommaso Cannizzaro. Ma di fronte all’ennesimo grido d’allarme in Commissione noi consiglieri ci siamo trovati impotenti, perché ancora una volta il dirigente Castronovo non si è presentato in Commissione, evitando il confronto”.

Zuccarello ha quindi deciso di convocare per venerdì prossimo il direttore generale Le Donne e l’assessore Eller per “chiedere a loro come sia possibile che domande di occupazione suolo pubblico presentate a gennaio non abbiano avuto risposta. Perché chi vuole rateizzare il proprio debito non si vede evasa la pratica in tempi ragionevoli? Di chi è la responsabilità dei ritardi? Finora abbiamo avuto 4 assessori al patrimonio ma non è cambiato niente, forse il problema non è politico. Quattro assessori non sono riusciti a fare avere un regolamento Cosap adeguato. Assistiamo ad un rimpallo di responsabilità, intanto la nostra città muore e chi oggi ha quattro spiccioli nella propria tasca preferisce investire altrove”.

E sulla crisi del commercio interviene anche il deputato regionale, capogruppo all’Ars di Sicilia Democratica, Giambattista Coltraro. Leggi qui: http://www.normanno.com/primo-piano/coltraro-commercio-impresa-turismo-fanno-economia-vanno-rilanciate/

(400)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

error: Contenuto protetto.