“Le dichiarazioni del manager Michele Vullo sull’ospedale Piemonte sono lesive dell’immagine del personale e per questo motivo lo quereliamo oggi stesso nell’interesse dei lavoratori. Cosa che dovrebbero fare anche la politica e i burocrati della Regione tirati pesantemente in ballo dalle dichiarazioni di Vullo”. Ad affermarlo sono Pippo Calapai e Mario Salvatore Macrì, rispettivamente segretario generale e Responsabile Area Medica della Uil-Fpl.
“La Uil-Fpl non è stata mai giustizialista e attende l’esito delle indagini della magistratura, perché non è giusto condannare sommariamente i medici coinvolti in questa triste vicenda. Se hanno sbagliato è giusto che paghino, ma dopo che le indagini avranno fatto il loro corso e la celebrazione di un processo. Tuttavia, alla luce delle dichiarazioni rilasciate alla stampa – aggiungono i sindacalisti – non comprendiamo per quale motivo Vullo abbia detto di sapere di fatti che hanno coinvolto oggi i medici ma di non avere avuto le prove per denunziare. Ricordiamo a noi stessi come un normale cittadino che abbia notizia di un’ipotesi di reato, ha il dovere di denunziare; figurarsi il responsabile di una struttura sanitaria pubblica. Pertanto, riteniamo che l’Autorità competente si debba occupare del motivo per il quale Vullo abbia omesso di denunziare ciò che ha detto di sapere. L’onere della prova spetta solo ai magistrati. Siamo, inoltre, stupefatti delle nuove improvvide affermazioni del dott. Vullo, il quale ha colto l’occasione per lasciare intendere che il Piemonte sia una sorta di ‘fabbrica della morte’ o un ‘ospedale degli orrori’, dove la gente muore per colpa grave.
Se Vullo è a conoscenza di qualcosa si rechi in Procura senza perdere tempo, evitando di fare affermazioni qualunquiste che offendono la dignità di personale onesto e dedito al proprio lavoro e generano allarma sociale. Da ultimo, ribadiamo l’importanza del mantenimento del Pronto soccorso del Piemonte per l’importante funzione sociale che svolge e auspichiamo che domani si concluda l’iter di accorpamento all’IRCCS-Neurolesi per scrivere la parola fine ad una battaglia che ha visto protagonista il nostro sindacato, il Comitato ‘Salvare l’Ospedale Piemonte’ e quei politici che hanno lavorato senza fare doppiogiochismo per il mantenimento dell’Ospedale di viale Europa”.
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