Da un’emergenza all’altra. Se la crisi idrica è fortunatamente in via di risoluzione, lo stesso non si può dire per i disagi patiti quotidianamente da messinesi e siciliani che tentano con ostinazione di utilizzare le ferrovie dell’Isola. Ieri mattina il sindacato Orsa ha presidiato un tavolo di confronto sull’attuale situazione del trasporto sul ferro in Sicilia. Ad emergere è stato un quadro allarmante.
E il trasporto marittimo non sta certo meglio. “Le navi Bluferries – spiega Orsa- abbandonano il porto storico nel silenzio più totale della politica cittadina e vengono mantenuti solo i collegamenti veloci da Messina a Villa SG , utilizzati da 350 mila utenti l’anno, senza sovvenzioni Ministeriali nonostante il servizio non possa reggersi a mercato ma abbia una indubbia valenza sociale non sono regolati da contratto di servizio e si protraggono per inerzia in continue proroghe ( siamo all’ottava ) con il rischio di sospensione da un giorno all’altro. La schizzofrenia politica invece del Governo centrale affida con un ricco bando da 28 milioni di euro il servizio veloce Messina – Rc dove viaggiano annualmente oltre 900 mila pendolari e quindi di per se piu’ remunerativo al vettore privato che se l’e’ aggiudicato. Ma anche qui , inspiegabilmente non e’ stato previsto il collegamento diretto marittimo con l’aereoporto Tito Minniti , che nell’ottica dell’area integrata dello stretto , dovrebbe da sempre essere lo scalo anche dei messinesi con un possibile bacino di utenza tra le provincie di Messina e Reggio di oltre un milione e mezzo di utenti . Il collegamento marittimo con l’aeroporto invece resta da sempre un’incompiuta per mancanza di una seria strategia e programmazione politica e ci si avventura in esperimenti di piccolo cabotaggio coinvolgendo la sospetta “buona volonta’” del gruppo Caronte&Tourist ma sancendo di fatto la precarieta’ dello scalo reggino che non raggiungendo i 400 mila passeggeri l’anno per strani giochetti politici rischia la chiusura”.
(149)