Cantine Bonfiglio. A Messina una storia di passione che diventa vino: il Faro DOC Beatrice 2020

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Nella suggestiva cornice della vallata di Briga, nella zona sud Messina, le porte di Cantine Bonfiglio si sono aperte per la presentazione ufficiale dell’annata 2020 del Beatrice, Faro DOC biologico. A fare da guida all’interno della struttura e da narratore della storia aziendale è stato Antonino Bonfiglio, amministratore della cantina, che con passione e un pizzico di emozione ha ripercorso le tappe che hanno trasformato una piccola azienda familiare che produceva agrumi in una realtà vitivinicola di riferimento nel panorama messinese.

Dalle origini agrumicole al sogno del Faro

«L’avventura delle Cantine Bonfiglio affonda le sue radici nel 1982, anno in cui l’azienda viene ufficialmente iscritta alla Camera di Commercio» ci racconta Antonino Bonfiglio. «All’inizio la produzione era centrata su arance e limoni, coltivazioni tipiche del territorio, con vocazione commerciale».

Ma all’inizio degli anni 2000 comincia un percorso d’innovazione: la famiglia Bonfiglio decide di cambiare rotta e ripensare completamente il modello produttivo, puntando su una produzione vinicola legata al territorio. In un’area storicamente vocata al Faro, una delle DOC messinesi, nasce così il progetto di dismettere gli agrumeti per dare spazio ai vigneti. Un cambiamento importante, possibile soltanto grazie a tanto coraggio e tanto studio.

«L’agrumeto viene espiantato e vengono realizzati i vigneti con uve autoctone come Nerello Mascalese, Nerello Cappuccio, Nocera e Nero d’Avola. Le prime fasi si svolgono con mezzi semplici: tutto nasce da un garage, un torchio e rulli manuali» continua Antonino. La prima annata è del 2008: e già allora emerge che il prodotto misura bene ambizione e qualità, risultando piacevole al palato.

Cantine Bonfiglio e il vino a KM 0

Nel 2012 ha inizio la costruzione della struttura moderna che accoglie cantina, locali di vinificazione, imbottigliamento e confezionamento. «Siamo l’unica azienda a Messina che fa la filiera completa. Produciamo le uve, le lavoriamo, facciamo imbottigliamento, il confezionamento e la vendita. Il nostro è davvero un vino a chilometro zero» sottolinea con orgoglio Antonino Bonfiglio.

Durante il suo cammino l’azienda ha dovuto affrontare anche momenti difficili, come l’alluvione di Giampilieri. I danni furono gravi: fango e detriti coprirono i vigneti. Le operazioni di recupero furono faticose «È stato un lavoro immane ma necessario per non perdere tutto quello che, con fatica, avevamo costruito» continua Antonino.

In questi anni l’azienda ha investito in ricerca e tecnologie: dall’adozione di nuovi macchinari alla sperimentazione enologica, con l’obiettivo di elevare la qualità e la sostenibilità. Oggi le Cantine Bonfiglio sono un esempio virtuoso di equilibrio tra radici e innovazione.

Beatrice 2020: il Faro Doc biologico di Cantine Bonfiglio

Il Beatrice 2020 è un Faro DOC biologico dal colore rubino intenso, caratterizzato da profumi delicati di confettura e fiori freschi, corredati dal sapore armonico della frutta matura leggermente speziata. Un vino che racchiude nel suo nome tutta l’importanza per la famiglia che sta alla base di questa azienda. Beatrice, infatti, è il nome della moglie del titolare Biagio Bonfiglio: un omaggio all’amore.

Ad accompagnare la degustazione di Beatrice e delle altre etichette di Cantine Bonfiglio, un ricco buffet curato da Chef Paolo Romeo de La Corte dei Mari, la Lady Chef Carlotta Andreacchio de La Trattoria del Marinaio, il pizza chef Mirko Iannello di Pizzburgh e dal maestro gelatiere Giuseppe Arena.

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Nello specifico, Chef Paolo Romeo ha proposto:

Antipasto

Uovo Croccante con crema di maiorchino, cicoria e tartufo dei Nebrodi;

Arancino tradizionale al cucchiaio;

Primi

Risotto al contrario con tartare di tonno, frutti rossi, bisque di scampi e crema al parmigiano.

La Lady Chef Carlotta Andreacchio ha proposto:

Antipasti

Parmigiana di pescespada, arancinetti al tonno, croissant salati con burrata, prosciutto crudo e rucola, ricottine e burratine fresche;

Primi

Gricia “Caio e pepe” con guanciale croccante.

Il pizza chef Mirko Iannello ha deliziato i presenti con il suo padellino con cicoria, stracciatella di bufala, zeste di limone e gambero rosso di Mazara.

A concludere in dolcezza la visita da Cantine Bonfiglio ci ha pensato il maestro gelatiere Giuseppe Arena che, insieme al figlio Nicola, ha fatto gustare il gelato arancia rossa e cannella e l’immancabile gelato gianduia. 

 

 

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