Il candidato alla Confcommercio Messina, Paolo Tomasello: «La ZES è una grande opportunità»

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Lo scorso 13 luglio l’Unione Europea ha approvato la richiesta del governo italiano di istituire una ZES (Zona Economica Speciale) unica per tutte le regioni del meridione; parte da qui Paolo Tomasello, candidato alla presidenza della Confcommercio Messina. Per Tomasello, infatti, questa modifica potrebbe portare al rilancio e alla sviluppo economico della città.

«Una modifica – si legge nella nota – che, quando sarà applicata diventando esecutiva, rappresenterà un nuovo e reale tentativo di ottenere risultati concreti e non cedere di fronte ai risultati non sempre brillanti ottenuti in questi anni. L’obiettivo di tale proposta resta sempre lo stesso: attirare nuovi investitori e far crescere lo sviluppo imprenditoriale. Un primo passo, però, è già presente tra gli obiettivi del PNRR stilato dal governo Draghi e confermato da quello Meloni».

Paolo Tomasello: «La ZES è un’opportunità per Messina»

Nel documento è possibile ritrovare più di 600 milioni di euro destinati per gli interventi infrastrutturali per i collegamenti con la rete nazionale. In più, è prevista una cifra superiore al miliardo di euro per il rafforzamento dei principali porti del sud del nostro Paese.

«Tale riforma – continua il candidato alla presidenza della Confcommercio Messina, Paolo Tomasello – modifica, innanzitutto, la figura del commissario delle Zone Economiche Speciali. Fin qui, infatti, il ruolo non era considerabile pienamente operativo con la programmazione economica che non passava dalle decisioni del commissario che, in più, non poteva godere di una reale struttura organizzativa. Dopo la riforma, invece, il commissario acquisisce poteri di autorizzazione e può assumere funzioni da stazione appaltante. Non solo, perché uno degli aspetti più importanti è quello di potersi porre come interlocutore nei confronti degli investitori.

Altra modifica importantissima è quella che indica alle regioni di adeguare la propria programmazione dei fondi strutturali alle esigenze della ZES, coordinandosi direttamente col commissario. Per questo, allora, la figura del suddetto commissario diventa centrale per lo sviluppo delle Zone Economiche Speciali e, una volta unificata le ZES dell’intero Sud d’Italia, la figura diverrà di importanza vitale per lo sviluppo per il futuro imprenditoriale ed economico dell’intero Mezzogiorno.

La ZES che interessa l’area della città metropolitana di Messina è quella della Sicilia orientale che, dati ufficiali alla mano, rappresenta una delle zone a maggior sviluppo tecnologico. Nel 2022 il volume di affari si aggira sui 300 milioni di euro. Le attività definite “ad alta tecnologia” hanno aumentato il valore delle aziende presenti fino ad arrivare a 18 miliardi di euro. Una cifra che quantifica il potenziale attuale e quello possibile. A differenza di quanto si possa credere, poi, la Sicilia contraddistingue la sua produzione con la fabbricazione di computer e componenti elettronici.

Impossibile, allora, non pensare che l’unificazione delle ZES del Sud d’Italia rappresenti una grandissima opportunità per l’intera città metropolitana di Messina. Fin qui, infatti, il traino del Meridione è stato rappresentato da città come Bari, Napoli, Taranto, Catania e Palermo. Città, queste, che rappresentano i grandi soggetti di attrazione per gli investitori di tutto il mondo. Messina non deve e non può restare indietro, ma per farlo occorrerà una programmazione strutturale che rappresenti una reale opportunità per imprenditori e investitori al fine di sviluppare il settore lavorativo e accrescere la ricchezza dell’intero territorio».

A questo link vi raccontiamo chi è Paolo Tomasello.

 

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