Rendere più sicura la viabilità di Provinciale e abbattere le barriere architettoniche: questo l’obiettivo delle proposte lanciate dal coordinamento III Quartiere di Messina dell’Associazione Territorio e Partecipazione all’Amministrazione Basile. Tra i suggerimenti, quello di installare dei dossi dissuasori di velocità, con l’obiettivo di prevenire gli incidenti, regolamentare la sosta tra il Ponte Zaera e Gazzi, oltreché sul Viale San Martino e realizzare scivoli per disabili per l’accesso ai marciapiedi.
Fondata, tra gli altri, dall’ex del Pd, Franco De Domenico, la neonata Associazione Territorio e Partecipazione inizia a far sentire la propria voce e punta l’attenzione sulla zona di Provinciale, in questi giorni interessata dagli interventi per la realizzazione del parcheggio di via Catania. A parlare è il coordinatore del III Quartiere, Antonino Labate, che chiede alla Giunta Basile alcuni interventi finalizzati a rendere la viabilità più sicura e i marciapiedi della zona accessibili a tutti.
«In particolare – scrive Labate – chiediamo con forza, per l’ennesima volta, l’installazione di dossi dissuasori di velocità, una misura con finalità “preventive” del rischio di incidenti stradali, piuttosto che disporre attività “sanzionatorie”, consistenti in controlli della velocità fissi e mobili, come disposto dall’Amministrazione Comunale, che non prevengono tali infrazioni ma servono a sanzionarle dopo che sono state commesse e rilevate, oltre che fare cassa».
«Inoltre – aggiunge –, abbiamo richiesto, in quanto non più procrastinabile, la regolamentazione, mediante segnaletica orizzontale, degli stalli di sosta delle autovetture, nei tratti compresi fra Ponte Zaera ed il ponte ferroviario di Gazzi ed anche sul viale S. Martino, nel tratto compreso fra via V. Veneto e Villa Dante nelle due corsie che costeggiano la linea tramviaria, si ricaverebbero così più posteggi di quanti se ne possa fruire parcheggiando, come avviene da anni, i veicoli in maniera disordinata. Inoltre, si eviterebbero i frequenti rallentamenti della circolazione stradale derivanti dalla ostruzione al transito di una delle due carreggiate»
«Infine – conclude il coordinatore del III Quartiere di Territorio e Partecipazione –, riteniamo che non si possa più rimandare il posizionamento di dissuasori di sosta sui cordoli dei marciapiedi e la creazione di accessi per disabili e carrozzine, che oltre a essere un segno di civiltà, consentono da un lato il concreto abbattimento delle barriere, c’è dall’altro di fruire pienamente, in sicurezza ed autonomia, dei marciapiedi a persone con capacità motorie e sensoriali limitate (disabili e anziani), evitando di doversi servire della carreggiata stradale per superare gli ostacoli, rappresentati da automezzi in sosta disordinata, mettendo così a rischio la propria incolumità e la sicurezza del transito veicolare».
«Parcheggio di via Catania? Scelta incomprensibile»
Non mancano, da parte di Territorio e Partecipazione, le critiche al cantiere più discusso del momento, quello finalizzato alla creazione del parcheggio di interscambio di via Catania: «Gli interventi da noi proposti – scrive in proposito Labate – costituiscono un contributo di buon senso al decoro e alla sicurezza stradale e pedonale di tutto il Quartiere, frutto del confronto quotidiano col territorio, per evitare che la scelta incomprensibile e autoreferenziale dell‘assessore al ramo – a nostro avviso non ben ponderata e valutata – di adibire a parcheggi una carreggiata di via Catania, finisca col penalizzare non solo la viabilità cittadina dal centro verso la zona sud della città e la sicurezza del passaggio dei mezzi di soccorso diretti verso il Policlinico, ma anche tutte le attività commerciali dell’intero quartiere di Provinciale, già stressate da anni di crisi dovute al Covid e alla guerra, mettendo a rischio la loro sopravvivenza unita al mantenimento di centinaia di posti di lavoro».
«Pertanto – conclude il Coordinatore del III Quartiere di Territorio e Partecipazione –, non è più tempo di indugiare e chiediamo al sindaco di intervenire con decisione e lungimiranza, ascoltando i cittadini e senza farsi condizionare dalla necessità di spendere ad ogni costo sostenuta dall’assessore, anche al costo di sperare risorse per interventi inutili se non dannosi».
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