Messina e dintorni, un borgo da scoprire nel weekend: Montalbano Elicona

Pubblicato il alle

3' min di lettura

Forse tra i borghi più conosciuti della provincia di Messina, Montalbano Elicona si trova a 71km dalla città dello Stretto ed è un luogo ricco di storia, cultura e sapori. Recentemente è stato anche oggetto di cronaca perché il sindaco Filippo Taranto ha deciso di destinare 5mila a chi decida di trasferirsi nel Paese per almeno cinque anni o 10mila per chi scelga di aprirvi un’attività. Quale migliore scusa per scoprire qualcosa di più sul borgo e, perché no, andarlo a visitare questo weekend?

Torna anche questo venerdì la rubrica inserita nella newsletter di Normanno.com e dedicata ai luoghi da scoprire a massimo due ore di macchina da Messina. Montalbano Elicona, nello specifico, è raggiungibile dalla città dello Stretto in poco più di un’ora. Come Castiglione di Sicilia e Castelmola, anche Montalbano Elicona è inserito nel circuito dei Borghi più belli d’Italia.

Come apprendiamo proprio dalla pagina dedicata sulla piattaforma dei “Borghi più belli d’Italia” (che ci fornisce le principali informazioni sulla storia del borgo), secondo alcuni studiosi il nome Montalbano deriva dal latino mons albus, che indica un monte innevato, per altri, invece, deriverebbe dall’arabo al-bana, che si può tradurre come “luogo eccellente”. Quale che sia il significato del nome, il Paese è un piccolo gioiello le cui origini sembrerebbero risalire al IX Secolo d.C.. Documentazione importante si ha poi intorno alla metà del XII secolo, quando viene citato nel Libro di Re Ruggero, del geografo arabo al-Idrisi, che ne parla come di «una rocca assai aspra a salirvi e scendervi ma ricca di ogni bene». Il borgo ha già dai tempi dei bizantini l’aspetto di una rocca fortificata. Nel corso del tempo sarà sotto il dominio degli svevi. Federico II nel 1211 darà la rocca in dote alla moglie. Il borgo verrà però distrutto nel 1233 e successivamente ricostruito per la sua importanza strategica. Il periodo d’oro per Montalbano coinciderà con quello in cui Federico II d’Aragona vi stabilirà la propria residenza.

Cosa vedere a Montalbano? Innanzitutto il borgo nel suo complesso, caratterizzato da vicoli stretti e dominato dal castello medievale, oggi di proprietà del Comune e utilizzato per mostre, convegni ed eventi. Al suo interno è possibile visitare il museo della musica e quello delle armi. Poi, il Duomo, la chiesa Madre del borgo dedicata a San Nicola; i tholos, piccole strutture di forma circolare presenti nel Paese e un tempo utilizzati come luogo di riposo per i pastori; i megaliti dell’Argimusco, roccioni di arenaria quarzosa dalle forme suggestive (si trovano a 6 km dal borgo, nel bosco di Malabotta. Per quel che riguarda il panorama, dal belvedere Portello è possibile ammirare i Nebrodi, Capo Milazzo e le Isole Eolie.

E visto che dopo tanto camminare viene fame, non possono mancare i consigli su cosa mangiare a Montalbano. Tra i prodotti più famosi e apprezzati è dovere morale citare la provola, ma anche la ricotta e i formaggi in generale; i biscotti a ciminu, cioè con i semi di anice; e naturalmente i piatti tipici della tradizione contadina, come le fave a maccu e i maccheroni.

Per chi fosse interessato a trasferirsi, la proposta del sindaco Taranto è spiegata meglio in questo articolo.

(Foto © Erm67 su Wikipedia)

(386)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

error: Contenuto protetto.