Riunione tecnica per stabilire in che modo verranno utilizzati i fondi – pari a 132 milioni di euro – destinati alla Città Metropolitana di Messina che rientrano nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). All’incontro tecnico hanno partecipato: il dirigente tecnico Salvo Puccio, il funzionario responsabile Roberto Siracuso, il vice sindaco Carlotta Previti, l’Assessore Mondello e i rappresentanti politici di San Teodoro, Alì Terme, Novara di Sicilia, Graniti, Tortorici, Gualtieri Sicaminò, Gioiosa Marea, Saponara, Cesarò, Patti e Villafranca.
«La Città Metropolitana – si legge nella nota – provvederà a individuare, sulla base dei criteri della norma e nei limiti dei 132 milioni di euro, entro 120 giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, i progetti finanziabili all’interno della propria area urbana, tenendo conto delle progettualità espresse anche dai Comuni appartenenti alla propria area urbana».
I progetti oggetto di finanziamento, il cui costo totale non può essere inferiore a 50 milioni di euro, dovranno riguardare la manutenzione per il riuso e la rifunzionalizzazione ecosostenibile di aree pubbliche e di strutture edilizie pubbliche esistenti per finalità di interesse pubblico, il miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale e ambientale, con particolare riferimento allo sviluppo e potenziamento dei servizi sociali e culturali e alla promozione delle attività culturali e sportive, nonché interventi finalizzati a sostenere progetti legati alle smart cities, con particolare riferimento ai trasporti e al consumo energetico. Entro il 2026 si dovranno completare i progetti.
I fondi del PNRR per la Città Metropolitana di Messina: in arrivo 132 milioni di euro
Il piano di sostegno è contenuto nel decreto legge 152 del 6 novembre 2021 di attuazione del PNRR, recentemente approdato alla Camera e in via di rapida approvazione, che prevede fondi per le quattordici Città metropolitane italiane. Particolare rilevanza assume l’articolo 21 che fa riferimento ai Piani integrati per l’inclusione sociale, la rigenerazione urbana e le “smart city”.
I progetti oggetto di finanziamento possono, inoltre, prevedere; la possibilità di partecipazione dei privati, attraverso il “Fondo Ripresa Resilienza Italia” di cui all’articolo 8 nel limite massimo del 25% del costo totale dell’intervento; la presenza facoltativa di startup di servizi pubblici nella proposta progettuale; la co-progettazione con il terzo settore.
In che modo verranno suddivise le somme
Le somme destinate alla Città metropolitana di Messina, assegnate in base alla popolazione residente, saranno ripartite nell’arco temporale che va dal 2021 al 2026 secondo la seguente distribuzione:
- 2021: 3 milioni 910 mila euro;
- 2022: 10 milioni 56 mila euro;
- 2023: 7 milioni 612 mila euro;
- 2024: 31 milioni 899 mila euro;
- 2025: 41 milioni 795 mila euro;
- 2026: 36 milioni 878 mila euro.
I requisiti dei progetti
L’intenso cronoprogramma di attuazione prevede che, entro 120 giorni dall’approvazione del decreto, vengano presentati i progetti, almeno di livello preliminare, con Codice Unico di Progetto identificato e con i requisiti essenziali di cui al comma 7 dell’articolo 21 per cui gli elaborati progettuali dovranno:
- intervenire su aree urbane il cui l’Indice di vulnerabilità sociale e materiale è superiore a 99 o superiore alla mediana dell’area territoriale;
- avere un livello progettuale che assicuri il rispetto dei termini di cui al comma 10 e, in ogni caso, non inferiore alla progettazione preliminare;
- assicurare, nel caso di edifici oggetto riuso, rifunzionalizzazione o ristrutturazione, l’incremento di almeno due classi energetiche;
- assicurare l’equilibrio tra zone edificate e zone verdi nonché potenziare l’autonomia delle persone con disabilità e l’inclusione sociale attraverso la promozione di servizi sociali e sanitari a livello locale eliminando, laddove possibile, gli ostacoli all’accesso agli alloggi e alle opportunità di lavoro tenendo conto anche delle nuove possibilità offerte dalle tecnologie;
- prevedere la valutazione di conformità alle condizioni collegate al principio del DNSH ( Do Not Significant Harm), previsto dall’articolo 17 del regolamento UE 2020/852 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 giugno 2020;
- prevedere la quantificazione del target obiettivo: metri quadri area interessata all’intervento, intesa come bacino territoriale che beneficia dell’intervento.
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