carlotta previti e dafne musolino

No all’aumento TARI. Parola alla Giunta De Luca: «È solo una rappresaglia politica»

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È la notizia del giorno: il Consiglio comunale ha bocciato la delibera sull’aumento della TARI. Il Sindaco di Messina Cateno De Luca non ha ottenuto la maggioranza, con 13 consiglieri che hanno votato contro la proposta dell’Amministrazione inserita nel Piano Finanziario. Il dibattito si accende e dopo i commenti dei consiglieri comunali (del PD e del M5S) la parola passa al vicesindaco e assessore ai Tributi Carlotta Previti e all’assessore alle Politiche Ambientali e Rapporti con la Messinaservizi Bene Comune Dafne Musolino.

«Ringraziamo – scrivono i componenti della Giunta De Luca in un nota – i consiglieri comunali che con senso di responsabilità hanno votato a favore del Piano TARI avendone compreso l’importanza, la fondatezza tecnica e la sostenibilità economica. Esprimiamo invece profonda amarezza per il voto espresso dai consiglieri comunali che, votando contro il Piano Tari, si sono resi interpreti di una faida politica nella quale le vittime sono la città di Messina ed i suoi cittadini».

No all’aumento della TARI

L’Amministrazione esce sconfitta dal voto in aula, che ha detto “No” all’aumento del 9% della TARI. «Abbiamo spiegato per oltre un mese, nel corso di commissioni consiliari e mediante numerose dichiarazioni, che l’aumento del Piano Tari 2021 era determinato dalla necessità, imposta dalla Legge, di coprire con la TARI alcune voci di spesa che, fino all’anno scorso, gravavano sul bilancio comunale e che l’approvazione del Piano TARI 2021 serviva a consentire alla Messinaservizi il miglioramento di alcuni servizi, come per esempio lo spazzamento.

Ci dispiace se non potremo garantire lo spazzino di quartiere nei villaggi – continuano Previti e Musolino – come ci eravamo impegnati a fare, ma i soldi per assumere gli spazzini erano in questo Piano Tari che il Consiglio, (o meglio, una parte del Consiglio) anteponendo la battaglia politica ai diritti dei cittadini, ha preferito bocciare con il solo scopo di contrastare l’attività dell’Amministrazione».

Il futuro

Adesso l’Amministrazione dovrà riformulare la gestione delle spese insieme alla MessinaServizi. «Da domani – continua la nota congiunta – ci incontreremo con il gestore per individuare i servizi che potremo ancora garantire con il vecchio piano TARI 2020 (che continuerà ad essere applicato) e quelli che invece, venendo a mancare i 5 milioni di aumento, dovranno essere ridimensionati o ridotti.

Ci rammarica che il Consiglio abbia perso l’occasione per dimostrare di avere a cuore le sorti della città, e altrettanto che il Consiglio (sempre quella parte che oggi si è resa responsabile di una becera politica di interesse) nel tentativo di disconoscere i successi ed i traguardi raggiunti dall’Amministrazione De Luca, primo fra tutti il raggiungimento della quota del 45,19% di RD (raccolta differenziata, ndr.), cerchi di sabotare l’intero servizio di gestione integrata dei rifiuti, ma al tempo stesso ringraziamo questi 13 consiglieri che hanno votato no, perché finalmente hanno gettato la maschera dimostrando che a loro non interessa nulla della raccolta dei rifiuti, non interessa nulla se da domani 130 persone che potevano essere assunte come spazzini non lavoreranno, non interessa nulla se per garantire la gestione delle ex discariche comunali il Gestore dovrà operare dei tagli su altre voci di bilancio, perché l’unica cosa che conta per questi 13 consiglieri comunali è combattere De Luca ad ogni costo, anche quando a rimetterci è solo la città.

È chiaro che i costi che dovevano essere coperti con l’aumento della TARI – concludono i due Assessori – dovranno comunque trovare copertura nel costo integrale del servizio, per cui già da domani ci incontreremo con la Messinaservizi Bene Comune per concordare come operare i tagli necessari al bilancio al fine di garantire il mantenimento dei servizi attuali e quali invece verranno ridimensionati o non partiranno affatto a causa di una scellerate scelta che è stata solo espressione di una rappresaglia politica».

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  1. Non entro nei meandri della politica, ma da cittadino che paga le tasse, e tutte, perché pensionato, osservò che la città è sporca, sui marciapiedi non si riesce a caricare, ai bordi dei quali le erbacce sono diventate siepi, le aiuole sono incolte, dove è il personale? gira sui camioncini a svuotare i cestelli e basta, quando lo fa. Dove sono tutti coloro che percepiscono il reddito di cittadinanza? Perché non vengono impiegati a togliere le erbacce? A pulire i marciapiedi? Bisogna assumere e pagare altre persone? Sig. Sindaco, signori della giunta, pensateci e non sperperate il denaro pubblico, la pulizia della città è il biglietto da visita per il turista, ma tanto ve ne fregate, importante è spendere soldi che poi portano voti.

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