È di nuovo emergenza incendi in Sicilia: 34 i roghi segnalati ieri, domenica 4 luglio, in tutta la Sicilia. Fiamme anche in provincia di Messina, sabato 3, in contrada Perino a Roccella Valdemone. Il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, ha chiesto a Roma la convocazione di un vertice dell’Unità di Crisi Nazionale per far fronte alla situazione, aggravata dalla caduta di cenere vulcanica sui centri etnei.
L’estate è arrivata e, puntuale come un orologio, la Sicilia ha ripreso a bruciare. Colpite dagli incendi soprattutto le aree rurali e incolte dell’Isola. Paura e preoccupazione, in particolare, nelle scorse ore, le province di Enna – nel Troinese –, Siracusa e Ragusa. Alle 22.30 circa di ieri sera, l’Agenzia di Stampa Ansa segnalava 11 fronti di fuoco attivi. Nelle operazioni di spegnimento degli incendi sono impegnati centinaia di volontari della Protezione Civile, 4 Canadair e 2 elicotteri coordinati dal Corpo Forestale della Regione e a supporto delle azioni di spegnimento dei Vigili del Fuoco e della stessa Forestale.
A commentare la situazione, il dirigente della Protezione Civile, l’ingegnere Salvo Cocina: «Troppi terreni agricoli abbandonati e incolti anche a ridosso delle case. Troppi piromani, incendiari e delinquenti in azione che approfittano delle alte temperature e contro cui i volontari, i forestali e i vigili del fuoco poco possono fare. Il sistema comunale e regionale di protezione civile ha fatto il possibile, ma è una lotta impari contro delinquenti. Occorre in questi giorni un’azione di Polizia e militare da parte dello Stato».
A preoccupare il presidente della Regione, Nello Musumeci, anche l’incessante caduta di cenere vulcanica sui centri etnei. In attesa di una risposta da Roma, il Governatore incontrerà oggi alle 11.00, al PalaRegione di Catania, i sindaci del versante etneo per concordare assieme alcune iniziative per attenuare i disagi determinati dalla caduta di cenere, che mette a dura prova la qualità di vita degli abitanti di alcune decine di Comuni e pregiudica parte della produzione agricola.
«Abbiamo deliberato la richiesta dello stato di calamità – ha sottolineato Musumeci – ma temo che a Roma non abbiano ancora compreso la gravità della situazione. Quanti agli incendi, abbiamo impegnato tutti i nostri uomini e mezzi. Ma da soli, di fronte alla tracotanza dei piromani, possiamo fare ben poco. Ci vorrebbe la galera a vita per questi delinquenti».
(104)