La Regione ha avviato i controlli sulle dichiarazioni rese dalle imprese per l’ottenimento del Bonus Sicilia, il contributo a fondo perduto erogato a 57mila microimprese siciliane artigiane, commerciali, industriali e di servizi danneggiate dalla crisi economica causata dal coronavirus. In caso di irregolarità, le somme ricevute dovranno essere restituite.
A comunicarlo è l’assessorato alle Attività Produttive della Regione Siciliana. Da un lato sono iniziati i controlli sulle imprese, dall’altro è stata avviata l’attività di soccorso istruttorio per alcuni beneficiari che non hanno ricevuto il contributo sul conto corrente per errori di compilazione della domanda tramite la piattaforma SiciliaPei.
«I controlli – si legge in una nota dell’assessorato Attività produttive – sono previsti dal bando pubblicato nel novembre 2020, e saranno incentrati sulla regolarità e la veridicità della documentazione presentata dai beneficiari del contributo. La presenza di irregolarità comporterà la revoca del contributo. Le somme indebitamente percepite dovranno essere restituite maggiorate del tasso ufficiale di riferimento vigente alla data della concessione del contributo, per il periodo intercorrente tra la data di erogazione del medesimo e quella di restituzione dello stesso».
Sempre nel contesto del Bonus Sicilia, la Regione ha individuato alcuni casi di contributi erogati alle imprese tornati indietro e comunque non andati a buon fine per errori di istruttoria (quali la comunicazione errata del codice Iban o ancora l’inserimento di dati di conti correnti risultati chiusi e l’indicazione di libretti postali che possono ricevere bonifici solo dall’Inps). Per risolvere il problema è stata quindi avviata un’attività di soccorso istruttorio:«Contiamo – spiegano dall’Assessorato –, con la collaborazione dei beneficiari, di superare queste criticità in breve tempo».
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