Circa il 20% delle imprese di Messina rischia di non uscire dalla crisi causata dall’avvento del coronavirus: è quanto segnalato al Prefetto Maria Carmela Librizzi, da Confersercenti, Confcommercio, Confartigianato, C.L.A.A.I. e Confimprese nel corso di un incontro finalizzato ad analizzare la situazione economica delle attività di città e provincia.
Ieri, giovedì 21 gennaio 2021, il Prefetto di Messina, Maria Carmela Librizzi, ha presieduto dal Palazzo del Governo una riunione, in videoconferenza, con i rappresentanti territoriali delle già citate Associazioni di categoria: Confersercenti, Confcommercio, Confartigianato, C.L.A.A.I. e Confimprese. Tema dell’incontro è stata la situazione economica venutasi a creare a seguito del coronavirus e delle misure restrittive varate per contrastarlo.
Diverse le criticità segnalate per il territorio metropolitano di Messina. In particolare, i rappresentanti delle diverse associazioni di categoria hanno evidenziato come le attuali ulteriori restrizioni abbiano influito pesantemente sulle imprese che negli scorsi mesi avevano investito da un punto di vista economico per dotare i propri locali delle adeguate misure di distanziamento e di sanificazione. Tra le attività maggiormente in difficoltà, sono state segnalate quelle del settore dell’abbigliamento, quindi i negozi di vestiti e accessori, che non hanno potuto fare affidamento sugli acquisti natalizi e sui saldi invernali per aumentare le proprie entrate.
Tra i temi emersi al tavolo della Prefettura, inoltre, quello dei ristori nazionali. Le Associazioni di categoria hanno segnalato infatti le difficoltà di accedere ai ristori nazionali per alcune attività non previste nei codici ATECO e per quelle non consentite esclusivamente nella zona rossa.
A conclusione dell’incontro, il Prefetto di Messina Maria Carmela Librizzi ha concordato con Confersercenti, Confcommercio, Confartigianato, C.L.A.A.I. e Confimprese l’opportunità di acquisire un «documento di dettaglio, congiunto e analitico» che metta in luce quali sono le problematiche locali e quali quelle che invece fanno riferimento al contesto nazionale.
In questo modo, tutto ciò che non rientra nelle competenze della Prefettura sarà sottoposto all’attenzione delle Autorità centrali. Per il resto, si procederà, nell’immediatezza, «ad una sinergica attività di problem solving, anche in prossime riunioni che coinvolgano Enti e istituzioni del territorio». Tutti, ha sottolineato il Prefetto, «sono chiamati, nel proprio ambito, ad impegnarsi per superare le situazioni di disagio sociale».
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