Hotspot di Bisconte. Botta e risposta tra M5S e De Luca: «Lamorgese venga a Messina»

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È di nuovo botta e risposta tra il Movimento 5 Stelle e il Sindaco di Messina: al centro dello scontro, l’hotspot per migranti di Bisconte. A contestare il comportamento del Primo Cittadino a seguito della fuga di 24 migranti dal centro – e l’ordinanza firmata nei giorni scorsi – i parlamentari Francesco D’Uva e Grazia D’Angelo che accusano Cateno De Luca di “spettacolarizzare” un tema delicato e assumere un atteggiamento “leghista”. Immediata la replica.

Hotspot di Bisconte, D’Uva e D’Angelo: «Atteggiamento sopra le righe del sindaco di Messina, basta spettacolarizzazione»

A seguito dell’ordinanza firmata dal sindaco Cateno De Luca per la chiusura dell’hotspot di Bisconte – cosa che, ricordiamo, è di competenza del Ministero dell’Interno – intervengono i deputati del Movimento 5 Stelle Francesco D’Uva e Grazia D’Angelo che comunicano di essersi confrontanti con il Viminale sull’argomento e che da Roma si sta lavorando per risolvere le criticità del centro di prima accoglienza di Messina. Non potevano passare inosservate, però, le parole del sindaco Cateno De Luca, che hanno generato l’aspro rimprovero dei parlamentari.

«Spiace constatare – scrivono i due pentastellati messinesi –, ancora una volta, l’atteggiamento sempre sopra le righe del Sindaco di Messina. Spettacolarizza un tema in questo caso molto complesso, come quello degli hotspot e, in generale, dei migranti. L’impressione è che ogni volta che il primo cittadino si sente in difficoltà sul fronte amministrativo, parta all’attacco di tutto e tutti al solo fine di individuare un “nemico” da criminalizzare e di spostare l’attenzione da quelli che invece sono i reali problemi, ma soprattutto le reali soluzioni. Così è stato per i famigerati “untori del Nord” in piena crisi sanitaria e così è oggi su questo tema, che De Luca affronta alla maniera leghista».

Ma al di là delle questioni che più da vicino riguardano il comportamento del Sindaco, recatosi venerdì scorso all’ex Caserma Gasparro, di fronte alla quale ha illustrato i contenuti della sua ordinanza, Francesco D’Uva e Grazia D’Angelo tornano a sottolineare la necessità di istituire un tavolo tecnico con la Prefettura di Messina e ricordano come i 24 migranti fuggiti dal centro fossero «risultati tutti negativi al Covid».

«Abbiamo avuto modo di confrontarci con il Viminale – hanno aggiunto i due parlamentari del M5S – che ci ha confermato la volontà di risolvere al più presto la situazione riguardante il centro migranti di Bisconte. Come già fatto in passato, abbiamo sottolineato al ministro Lamorgese la situazione e le criticità di questo hotspot, rilevando la necessità di rispettare le condizioni di sicurezza, salute e di igiene in tutte le strutture destinate all’accoglienza, non solo per i migranti, ma in particolare per i cittadini che abitano in queste zone, legittimamente preoccupati per la loro incolumità».

«È importante – hanno concluso – sottolineare che si sta lavorando per trovare questa soluzione e tutti i provvedimenti posti in campo dalle autorità diverse dal Ministero dell’Interno, non hanno alcun valore».

Cateno De Luca: «Non parlo con gli sgherri della Lamorgese»

Immediata – e secca – la replica del sindaco di Messina Cateno De Luca ai parlamentari Francesco D’Uva e Grazia D’Angelo: «Ben svegliati dal letargo ma con gli sgherri della Lamorgese non parlo – scrive in una nota. Piuttosto perché non sollecitano le Istituzioni per convocare il comitato sulla sicurezza e l’ordine pubblico?».

«Su una cosa D’Uva, D’Angelo e tutti coloro che non mi hanno in simpatia sembrano essere d’accordo – prosegue. La fuga di 24 migranti da un centro d’accoglienza e le condizioni in cui sono costretti a vivere quelli rimasti non sono un problema della nostra città. In altri termini secondo i due cinque stelle, ieri contestatori, oggi novelli statisti, l’ex Caserma Gasparro godrebbe di una sorta di extraterritorialità rispetto a Messina, alla quale secondo loro si applicherebbero leggi diverse da quelle in vigore nella Repubblica italiana. Ci sarebbe da ridere se la situazione non fosse seria, considerato il pericolo alla pubblica incolumità derivante da una struttura che, oltre ad essere abusiva ed insalubre, non è a quanto pare controllabile. I due parlamentari perché piuttosto che blaterare al vento, non puntano il dito sulla palese “dimenticanza” della Prefettura di Messina? Perché non chiedono al ministro Lamorgese di convocare e presiedere il comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza?».

Infine, il primo cittadino torna a parlare dell’ordinanza firmata nei giorni scorsi: «Se la mia ordinanza non ha valore o non avrà conseguenze pratiche lo vedremo presto – conclude. Intanto, ha avuto l’effetto miracoloso di risvegliare dal letargo dorato del Parlamento gli onorevoli D’Uva e D’Angelo e di fargli riscoprire l’esistenza di una situazione vergognosa, che loro stessi avevano denunciato anni fa, quando ancora dicevano di stare dalla parte della gente comune. Peccato per i due parlamentari pentastellati che oggi invece hanno perso ogni contatto con la realtà, scomodandosi solo per invocare tavoli istituzionali. Sapete però cosa c’è di nuovo?  Io non parlo con gli sgherri della Lamorgese. Aspetto che lei venga a Messina come ha fatto per Lampedusa».

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