Per contrastare il coronavirus in Sicilia servono mascherine, ventilatori e aspiratori elettrici, guanti sterili, kit diagnostici, ma da Roma è arrivato poco o niente: a denunciarlo è stato il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci che, durante un suo intervento televisivo, ha affermato seccamente: «Se Roma non ci ascolta corriamo il rischio di combattere una guerra con le fionde».
Un’immagine chiara ed efficace quella rappresentata dal Governatore durante la puntata di ieri, giovedì 26 marzo, della trasmissione condotta da Barbara D’Urso, Pomeriggio Cinque, che accresce la sua forza una volta supportata dai numeri: «Abbiamo chiesto 362 aspiratori elettrici e ce ne hanno consegnati zero – ha precisato Nello Musumeci. Cinquecentomila kit diagnostici, consegnati zero. Ventilatori elettrici, richiesti 416 e consegnati zero. Mascherine ffp2 e ffp3 richieste 5,2 milioni, consegnate 41.560. Mascherine chirurgiche richieste 13 milioni, consegnate 170mila. Guanti sterili richiesti 53milioni, consegnati 82mila».
Attualmente, ha chiarito il Presidente della Regione Siciliana, si è immaginato un picco di 7mila contagi: «Quindi il massimo che si possa immaginare in una condizione di dilagante epidemia con 2.800 posti letto per gli ospedalizzati, cioè positivi che non avranno bisogno di andare in terapia intensiva, e con 600 posti di rianimazione (oggi ne abbiamo ricoverati 68)».
Ma durante il suo intervento, Nello Musumeci non si è occupato solo delle questioni più prettamente sanitarie ed è tornato su un tema che molto ha fatto discutere: «Noi possiamo emettere tutte le ordinanze che vogliamo – ha dichiarato Musumeci – e il Governo può emettere tutti i decreti che vuole, ma se non c’è la sufficiente forza per fare i controlli, con le sanzioni conseguenti per chi non rispetta le norme, non abbiamo fatto niente. La Sicilia ha bisogno di avere i militari in gran numero. Io ho chiesto l’intervento dell’Esercito e mi hanno dato purtroppo solo qualche centinaio di uomini, ma non bastano perché serve una mobilitazione generale. Finora noi ci siamo salvati dalla grande ondata, anche se deve ancora arrivare».
Insomma, conclude il Presidente della Regione, in Sicilia si sta lavorando per improntare un programma di contrasto dell’epidemia da Covid-19: «Ma qualunque sforzo previsionale di programmazione – ha aggiunto –per un Piano di contrasto pubblico e privato già attivato è vano se combattiamo una guerra con le fionde. Io continuo a chiedere materiale per poter attrezzare i nostri ospedali aperti e quelli da aprire, ma da Roma non rispondono. Se lo Stato non è presente in periferia anche attraverso queste iniziative la gente perde la fiducia».
(1994)
Musumeci tu non eri quello che dicevi in tutte le televisioni che la Sicilia era pronta ad affrontare questa emergenza
Altro che con le fionde tu potrai combattere con le cerbottane.