Il 2 dicembre, con partenza da Piazza Antonello, si terrà la manifestazione degli studenti per affermare il diritto allo studio. Ma sarà un evento ancora più importante e incisivo, «una giornata storica — spiega il Movimento Aut — per tutta la popolazione studentesca siciliana». Per l’occasione è prevista anche la presenza del presidente della Regione, Rosario Crocetta, con il quale gli studenti hanno intenzione di dialogare dopo avergli esposto una loro proposta, e il giurista Antonino Ingroia.
I giovani attivisti, infatti, dopo mesi di duro lavoro, hanno stilato una nuova legge popolare per il diritto allo studio che sarà presentata nei suoi primi cinque titoli al termine del corteo. Il Movimento, che sta raccogliendo tra le sue fila migliaia di giovani studenti di varie età e ceto sociale di tutta l’isola preannuncia grandi proteste qualora venisse mostrata una chiusura nei riguardi di quella che definiscono una “proposta storica” che chiede l’abolizione del numero chiuso per le università, strategie sociali volte allo sviluppo economico puntando su arte, teatro e cinema, come strumenti per formare coscienze critiche.
Ma nella legge si proporrà anche la riforma degli apprendistato, con particolare attenzione al mondo dell’artigianato e del lavoro manuale. Altra proposta degna di nota è l’inserimento, per obbligo, dei libri di storia stilati da autori del Sud Italia, «per potersi accostare — sottolineano i ragazzi che aderiscono al Movimento — con maggiore obiettività allo studio di una materia fondamentale». L’ultima indiscrezione riguarda la sostituzione dell’ora di religione cattolica, prevista dai patti lateranensi, con storia delle religioni o etica, così come l’inserimento dello studio del pensiero filosofico a partire dalle scuole secondarie di primo grado.
Il supervisore della legge in questione, che sarà completata entro il 9 maggio 2014, sarà il giurista Antonio Ingroia. Articoli che partono dal basso, da ogni singolo studente che, tramite un “Social forum”, potrà proporre e dibattere gli articoli che andranno a comporre quella che è stata definita “Costituzione degli studenti siciliani”. Un metodo innovativo, di democrazia partecipata che sta attirando l’attenzione di molti.
Il presidente dell’associazione Peppino Impastato (attivista di Cinisi assassinato dalla Mafia), Sonny Foschino , tra i principali promotori del movimento Aut, ha dichiarato: «La presenza di Crocetta sarà per noi un modo per confrontarsi con le istituzioni. La sua rivoluzione, fino ad ora annunciata e mai praticata, sta solo portando avanti la politica delle parole. Noi siamo stanchi. Adesso ci vogliono i fatti concreti. Auspichiamo risposte concrete, perché questo chiediamo: concretezza!».
Antonio Ingroia ha ribadito: «Sono totalmente a favore di questa iniziativa. Chi se non gli studenti possono occuparsi del mondo che più li riguarda? Essi sono i reali utenti del mondo della scuola e nel mio personale vivere politico ho sempre lottato per gli ultimi».
I tre coordinatori del movimento Aut, Emanuele Paleologo, Pasquale Andrea Calapso e Claudio Libro si sono detti soddisfatti dell’iniziativa.
Il presidente della Consulta Provinciale degli studenti di Messina, Luigi Genovese, ha aggiunto: «Gli studenti devono cominciare a riprendersi ciò che gli spetta e l’unico modo per farlo è partecipare e far sentire la propria voce. La stesura della nuova legge regionale sul Diritto allo Studio sarà il frutto di una collaborazione con qualsiasi studente che decida di mettersi in gioco. Convinto dell’importanza della causa dico che il momento è adesso, uniamoci e partecipiamo!”
I giovani attivisti del movimento Aut, che non hanno una sede fisica, ma si riuniscono all’interno dei palazzi istituzionali delle città, come avvenuto al municipio di Messina, luogo che ospiterà il corteo Regionale, hanno chiarito che, qualora il Governatore siciliano dovesse mostrare una chiusura, la loro protesta non si fermerà.
«E intanto — concludono i ragazzi del Movimento — anche nei quartieri più disagiati della città sono apparse le locandine del corteo regionale, come a voler dire che il 2 dicembre, tutti, nessuno escluso, prenderanno parte a un evento assolutamente partecipativo e “rivoluzionario”».
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