Taormina e Castelmola rischiano nuovi danni dal dissesto idrogeologico. E gli interventi di messa in sicurezza, dopo il nubifragio del 2011, non sono stati realizzati. Lo segnala Antonella Gullotta, rappresentante legale del comitato Amici delle Contrade che scrive di: “Essere seriamente in allarme per il perdurare di mancanza di interventi strutturali fondamentali per mantenere l’incolumità pubblica nei territori dei Comuni di Taormina e Castelmola. Dall’ultimo nubifragio del 2011 abbiamo fatto moltissime segnalazioni di frane, smottamenti e pulitura dei torrenti a tutti gli enti responsabili quali Genio Civile di Messina, Provincia di Messina, Prefetto di Messina, Protezione Civile Provinciale e Regionale, Presidente della Regione Sicilia e ovviamente Amministrazioni Comunali – prosegue la donna – ma le risposte alle nostre richieste sono state pochissime. Tale alluvione è stata devastante per la mole di danni sul territorio ma non si è trasformata in strage per pura fortuna”.
Nel 2011 si verificò l’esondazione del torrente Santa Venera ma l’unico intervento realizzato – secondo il comitato – è stata la risagomatura a valle del torrente, inoltre solo nei giorni successivi all’alluvione sono state sgomberate le strade dai detriti, ma successivamente non si è fatto più nulla. “Purtroppo come è recentemente accaduto in Sardegna le bombe d’acqua stanno diventando fenomeni usuali sui nostri territori e le zone di Taormina e Castelmola – continua la Gullotta – sono assolutamente abbandonati a se stessi da tutte le istituzioni. I Comuni non possono fronteggiare da soli tutte le spese per la pulizia dei torrenti che sono ricolmi di detriti, per esempio il torrente Santa Venera a monte presenta nel proprio letto tonnellate di massi e in alcuni tratti il letto del torrente è a livello della strada, invece a monte il torrente Sirina non viene svuotato da anni e presenta detriti di ogni genere così come il torrente San Giovanni”. Le foci di questi corsi d’acqua attraversano Giardini Naxos e Trappitello.
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