C’è sempre meno acqua in città. A lanciare l’allarme è il consigliere comunale Libero Gioveni che evidenzia il disagio di molti utenti che «già dalle prime ore del pomeriggio in molte zone della città si ritrovano con i rubinetti all’asciutto». La causa di questo disservizio è da ricercare nella diminuzione della pressione nelle condotte. Le risorse di Fiumefreddo non sono sufficienti a coprire la necessità cittadina, per questo il consigliere propone un’alternativa: l’Alcantara.
«Normalmente — spiega Gioveni —, si parla di questo importantissimo argomento solo quando a causa delle sempre più frequenti frane o smottamenti (come del resto è accaduto più volte nel recente passato) la fragile condotta Fiumefreddo si spezza in qualche punto interrompendo bruscamente il servizio idrico in città».
«Ma proprio perché si continuano a registrare sempre più disservizi idrici in parecchie zone cittadine — prosegue il consigliere — occorre trovare delle soluzioni alternative a quelle attuali per non rischiare di trovarsi ad affrontare impreparati una non certo improbabile emergenza idrica in città, specie adesso che con l’arrivo della stagione invernale il rischio frane è senz’altro più elevato».
Le segnalazioni degli utenti arrivano da diverse aree cittadine: via Tommaso Cannizzaro, via Salandra, via La Farina, Messina Due, Salita Petrazza e molte altre. «A Salita Petrazza — rileva Gioveni — accade addirittura che il prezioso liquido nelle abitazioni giunga solo nelle ore mattutine ma con una pressione bassissima che spesso non riesce nemmeno a riempire i serbatoi privati per l’approvvigionamento idrico da utilizzare nelle ore pomeridiane».
La soluzione a tutto questo c’è, il consigliere comunale propone infatti di attingere alla «preziosa condotta dell’Alcantara». C’è un problema però, «”Siciliacque” — prosegue Gioveni —, concessionario della sua gestione, ha stabilito una tariffa troppo alta per l’Amam (69 cent. al metro cubo), che quindi è costretta a rinunciare». Inoltre, l’acqua dell’Alcantara — aggiunge il consigliere — si “spreca”, arriva infatti a Giampilieri e si perde nel vuoto.
Alla luce di ciò, Gioveni chiede la convocazione di una seduta aperta del Consiglio Comunale, alla presenza della deputazione regionale, dell’Amministrazione e dei vertici Amam, affinché si affronti definitivamente la questione trovando delle risorse regionali che riescano a coprire la parte eccedente del costo dell’acqua dell’Alcantara.
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