Finalmente chiarezza sulla proprietà della “Casa del Portuale”, struttura intorno alla quale si è molto dibattuto ultimamente. A chi appartiene, al Comune o alla Regione? A fare luce definitivamente sulla questione, il ritrovamento di un documento decisivo: l’atto di vendita esiste ed è stato stipulato nel 1959 dall’allora sindaco Carmelo Fortino e dal console della Capitaneria di porto, Giovanni Maimone. Il prezzo simbolico con cui è stato siglato è di 1.960 lire. Con questa cifra venivano venduti 1.960 metri quadri di terreno comunale nella zona dei Magazzini Generali per avviare la costruzione dell’opera finanziata dalla Regione.
La struttura dunque apparteneva alla società cooperativa Italia, che l’ha gestita fino al 2011, ma quando quest’ultima è stata messa in liquidazione il bene è stato incamerato nel patrimonio indisponibile della Regione.
Il Commissario Placido Matasso, al quale era stato affidato dalla Regione lo svolgimento dell’iter di liquidazione della società cooperativa, ieri, ha chiesto nuovamente lo sgombero degli attivisti del Teatro Pinelli, che al momento occupano l’edificio, chiamando in causa anche il presidente della Regione, Rosario Crocetta.
Dopo la seduta di commissione “accesa” di fine Agosto sulla durata dell’occupazione e sui murales del famoso artista di strada Blu, apparsi sulle pareti perimetrali della Casa del Portuale, e il dibattito tra l’ex assessore al patrimonio e vicesindaco Franco Mondello, che sosteneva che la proprietà fosse del Comune, e il commissario liquidatore della Cooperativa Italia Placido Matasso, che supportava la tesi dell’appartenenza alla Regione, con l’atto di vendita alla mano, la nebbia del dubbio si è diradata.
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