Stop ai tecnici esterni al Comune per evadere le pratiche dei condoni edilizi. Sarà un gruppo di lavoro interno all’amministrazione a lavorarci : previsto un recupero di oltre 4 milioni di euro. Gli “interni” guadagneranno di più in busta paga per ogni pratica. Così ha disposto la giunta Accorinti. L’amministrazione pensa di ricavare nei prossimi anni 4.290.000 euro lordi per la definizione delle pratiche di condono edilizio. Le spese per la nuova attività di controllo e recupero ammontano a 895.406,40 euro con un ricavo netto di 3.394.593,60 euro. La proposta dell’assessore all’Urbanistica Sergio De Cola, curata dal dirigente Vincenzo Schiera e dalla coordinatrice Grazia Maria Marullo, è già operativa. Sono circa 13mila le pratiche di condono edilizio non evase del Comune: 6250 su 10952 del condono 1985, 2888 su 4507 del condono 1994 e 2961 su 3638 del condono 2003. Il programma, frutto del lavoro dell’Unità Organizzativa del Condono Edilizio, è autofinanziato e non comporterà spese aggiuntive. Nel 2007, invece, l’allora amministrazione aveva deciso di servirsi di professionisti esterni. Ma nel provvedimento si legge che: “E’ risultato poco fruttuoso e oneroso per l’assetto dell’ufficio in perenne carenza di organico tanto da ritenere urgente e indifferibile il rientro delle pratiche ancora in possesso dei tecnici esterni ed inevase”. Il gruppo di lavoro sarà composto esclusivamente da professionalità interne al dipartimento comunale Condono e Abusivismo. Il costo medio per ogni impiegato è di 18,32 euro moltiplicato per 5 ore che fa 78 euro arrotondate per difetto a pratica; ai tecnici esterni andavano 100 euro a pratica. La media tra i dipendenti con qualifiche inferiori porta, comunque, la spesa a 94 euro per la definizione di ogni pratica oltre gli oneri riflessi. Il progetto prevede di “liberare” 7.200 pratiche su 13mila già in 48 mesi.
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